Azienda chiede rinuncia 25% Tfr per concordato
Accade alla "Pi.bi.Emme salotti" di Trevignano
| Matteo Ceron |
TREVIGNANO - L'azienda chiede l'accesso al concordato preventivo e propone ai lavoratori di "degradare" circa il 25% del trattamento di fine rapporto da credito privilegiato a chirografaro.
Accade a Trevignano, in un'azienda del mobile, la "Pi.bi.Emme salotti", posta in liquidazione lo scorso marzo e con 40 dipendenti in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al prossimo novembre.
A riferire la vicenda sono le organizzazioni sindacali, che giudicano inaccettabile la strategia della proprietà di cercare di far fronte a parte dei crediti attingendo una quota dalla liquidazione dei lavoratori e, di fatto - sostengono - assicurando il versamento della rimanente parte del Tfr solo qualora andasse a buon fine la cessione degli asset immobiliari.
In ogni caso il concordato dovrà ottenere il via libera, il prossimo febbraio, dei creditori. "Considerando che il maggiore fra essi è Veneto Banca, con un credito di oltre 5 milioni e 600 mila euro - è il dubbio espresso dai sindacati - la cosa ci lascia perplessi. Così si rischia che a trarne vantaggio siano solo i professionisti chiamati a gestire la procedura, con i loro crediti in pre-deduzione - concludono - e con cifre a dir poco da capogiro".