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28 marzo 2024

Vittorio Veneto

Il Comune vuole …l’aroma architettonico

Un consulente pagato per pensare al colore degli uffici. Ma l’imbianchino sbaglia tinta

| Emanuela Da Ros |

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| Emanuela Da Ros |

Il Comune vuole …l’aroma architettonico

VITTORIO VENETO – Oltre duemila euro a un consulente per armonizzare gli uffici pubblici secondo la tecnica taoista del feng shui. Ma l’imbianchino (forse) sbaglia colore. Succede anche questo tra delibere comunali, arredi armonici, psiche e pennelli. Succede che lo scorso agosto il comune ha deciso di rendere più confortevoli i propri uffici. Con la “determinazione” n° 1718 del 27 agosto 2014, la giunta vittoriese, dopo aver evidenziato che molti degli uffici comunali “non presentano idonei standard di confortevolezza”, ha deciso di riordinare gli arredi e di tinteggiarli secondo i criteri del feng shui, un’antica arte geomantica taoista della Cina che – pur senza fondatezza scientifica, come si legge in talune pubblicazioni – mira a ripensare gli interni degli ambienti alla luce della psiche e dell’astrologia.

Per procedere all’intervento, la giunta ha stabilito di ricorrere alla consulenza di un esperto e ha affidato all’architetto vittoriese Paola Busnello (che ne aveva i requisiti) il compito di “provvedere in merito”, corrispondendole la somma di 2.537 euro.

 

A quanto ci viene segnalato, l’incarico di riprogettazione degli interni e di ridipintura delle pareti finora si è concretizzato solo al’interno del nuovo ufficio Commercio, “dove – sostiene la nostra fonte – una paretina è dipinta in celeste: peccato che la tinta sia stata scelta dal pittore, discostandosi da quella individuata dall’architetto che avrebbe voluto un giallo limone”.

La spesa per la consulenza – in un momento di magra per il comune – ha già suscitato aspre polemiche: “Nessuno dei geometri, degli architetti, degli ingegneri in forza al comune era in grado di rendere più confortevoli gli uffici comunali? - si chiede qualcuno – C’era proprio bisogno di un consulente esterno?”

 

In merito alla tinta sbagliata, l’architetto Paola Busnello (raggiunta al telefono) nega l’episodio. Aggiunge che il suo intervento “è più articolato rispetto a una semplice ridipintura degli interni o a una sistemazione degli arredi, e asserisce che la tecnica del feng shui un fondamento scientifico ce l’ha eccome. Da parecchi anni”.

Che sia necessario un ripensamento degli uffici comunali trova perplesso (e anche un po’ incazzato) l’ex sindaco Toni Da Re. “Quelli – sostiene l’attuale consigliere di opposizione Da Re – sono soldi buttati. Che ci importa che gli uffici comunali siano confortevoli? Un cittadino mica ci deve passare la giornata! Quello che importa è trovare disponibilità e competenza e questo è un valore umano, non architettonico. Le cineserie non interessano a nessuno: un cittadino che si reca in un ufficio vuole risposte rapide, e cortesia. Non pareti dipinte di giallo, verde o celeste. Ma questa giunta si vuole proprio fare del male? Perché non ha dato quei 2.500 euro a chi ne ha davvero bisogno?”

Be’, il dibattito è aperto. E colorito.

 


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