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15 ottobre 2024

Conegliano

“A Conegliano e Valdobbiadene potrà essere irrorato il pesticida tossico vietato in tutta UE e negli USA”, errore nella lettura del documento

Il Ministero della Salute pubblica istanza su "Autorizzazione" Clorpirifos per combattere la Flavescenza Dorata

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

pesticidi sui vigneti

CONEGLIANO/VALDOBBIADENE - In seguito all’articolo pubblicato su OggiTreviso in data 7 giugno 2021, precisiamo di aver commesso un errore circa la deroga al Clorpirifos metile. L’autorizzazione pubblicata sul sito del Ministero della salute in data 6 giugno rimanda al Servizio Sanitario Regionale: l’istanza deve essere presentata entro dieci giorni da parte dei produttori della sostanza. Qui la sezione "Autorizzazioni prodotti fitosanitari" del Ministero della Salute, dove in data 6 giugno è stato pubblicato il documento inerente il Clorpirifos Metile nella sezione "Nuove autorizzaioni". Il via libera concerne la produzione e la commercializzazione, e saranno i produttori a presentare richiesta entro il 16 giugno.

Questo l'articolo pubblicato:

CONEGLIANO/VALDOBBIADENE - E’ stato vietato in tutta l’UE e negli USA, perché neurotossico e pericoloso per lo sviluppo celebrale dei bambini. Da questo mese, però, il Clorpirifos, potrà essere irrorato sui vigneti del Prosecco, tra Conegliano, Valdobbiadene, in tutta la zona Docg e Doc, e ovunque ce ne sia bisogno al fine di contrastare la Flavescenza Dorata. La richiesta di deroga al pesticida vietato era partita a dicembre dal Servizio Fitosanitario Nazionale e ieri, 6 giugno, è arrivata la risposta da parte del Ministero della Salute. Il Clorpirifos Metile potrà essere impiegato e il suo utilizzo sarà “consentito esclusivamente nell’ambito delle misure obbligatorie previste dall’Ordinanza del SFC (Servizio Fitosanitario Centrale) per il contrasto alla Flavescenza Dorata . Il Servizio fitosanitario regionale competente, - si legge sulla delibera di autorizzazione del Ministero della Salute - con proprio atto, potrà prescrivere l’utilizzo mirato del Chlorpyrifos methyl e le modalità di trattamento”.

 

A gioire dell’autorizzazione arrivata dopo sei mesi dalla richiesta di deroga è Salvatore Feletti, presidente CIA Agricoltori Italiani Treviso, che ha inviato una nota stampa in cui ritiene la decisione un’opportunità per gli agricoltori. “La Flavescenza dorata è una piaga che sta mettendo a serio rischio la sopravvivenza del settore vitivinicolo del Nord Italia. - scrive Feletti - L’autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute nella giornata di ieri, grazie al lavoro proattivo della componente politica regionale nella figura dell’Assessore Federico Caner, deve essere letta come un’opportunità, da approfondire attraverso un’analisi tecnica e scientifica, per contrastare questa emergenza. Come CIA Agricoltori Italiani Treviso crediamo che per contrastare questa emergenza serva un lavoro coordinato e condiviso tra tutte le componenti: Regione, Associazioni, Consorzi e tecnici. La soluzione deve essere trovata attraverso l’utilizzo di tutte le pratiche agronomiche, estirpo delle piante malate in primis, ed eventuali strumenti di trattamento emergenziale, quale il Clorporifos, che dovranno essere puntualmente valutata su specifiche situazioni e siti. L’autorizzazione rilasciata dal Ministero infatti rimanda al Servizio fitosanitario regionale competente che potrà prescrivere, con specifico atto, l’utilizzo mirato del Chlorpyrifos methyl e le modalità di trattamento. Si tratta di una deroga temporanea e legata a rigide e mirate autorizzazioni e dovrà comunque essere integrato con i protocolli e certificazioni di sostenibilità che le aziende agricole già applicano, quali SQNPI, VITA o Equalitas. Il nostro invito è quello di leggere questa deroga come un’occasione per lavorare di sistema perché dobbiamo trovare il modo di contrastare il più possibile questa emergenza che rischia di avere ricadute gravissime, se non affrontato tempestivamente e con l’impegno, e il buon senso, di tutti", conclude Feletti.

Qui l'autorizzazione pubblicata sul sito del Ministero della Salute

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