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17 febbraio 2025

Castelfranco

Continua la querelle sul raddoppio della tratta ferroviaria Maerne-Castelfranco

La vicepresidente De Berti risponde a Zanoni

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Castelfranco

CASTELFRANCO - “Per affrontare ogni questione che interessa i cittadini occorre onestà intellettuale, che non trovo nella polemica innescata dal consigliere Zanoni e dal Pd sul raddoppio della ferrovia Maerne-Castelfranco. Peraltro voglio tranquillizzare Zanoni: esami di coscienza me ne faccio tutti i giorni e posso guardarmi allo specchio con la massima serenità. Non so se lui possa fare altrettanto, non certamente nel caso di questa infrastruttura, rispetto alla quale, nei loro interventi, gli esponenti del PD tentano anche di indurre in errore il cittadino. Abbiamo tutti la responsabilità di informare correttamente, ma sembra che qui l’onestà stia mancando”.

Inizia così la replica della Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture, Elisa De Berti, alle dichiarazioni del consigliere regionale Andrea Zanoni e del PD sulla riprogrammazione al 2024 del finanziamento nazionale per il raddoppio della linea ferroviaria Maerne-Castelfranco. “La prima falsità – prosegue la Vicepresidente – sta nell’asserire che la Regione da lustri ridurrebbe gli investimenti su ferro. Non è vero, perché in realtà negli anni abbiamo sempre incrementato le risorse dedicate al trasporto ferroviario”. “Nel caso in questione – prosegue la Vicepresidente De Berti – Zanoni & C. fanno volontariamente confusione, approfittando del fatto che il cittadino può non conoscere la differenza per gli investimenti sulle infrastrutture, che sono di competenza statale, com’è anche il raddoppio della Maerne-Castelfranco”.

“A proposito di competenza statale – precisa – per vari anni avrebbero dovuto occuparsene i ministri del centrosinistra, dai quali non ho mai avuto risposte, se non una dal Ministro Giovannini, che peraltro è un tecnico. Su questa partita il PD non c’è mai stato. Totalmente assente. Ma ora usa lo slittamento delle risorse al 2024, che di fatto non cambia nulla perché l’opera non andrebbe comunque in gara nel 2023, per avviare una polemica infondata e strumentale. E adesso Zanoni annuncia un’interrogazione parlamentare a Roma. Va bene. Se in nove anni di governi di centrosinistra l’unica cosa concreta fatta è un’interrogazione ora che sono in minoranza, faccio loro i complimenti per l’efficienza e l’assenza”.

“Se invece di fare polemiche strumentali sostenessero davvero le opere che servono ai cittadini sarebbe più serio, tenuto conto che, per togliere ogni scusa al governo sulla necessità del finanziamento, il Progetto Preliminare e il Progetto Definitivo della Maerne-Castelfranco sono stati fatti dalla Regione con fondi propri, così come la fattibilità tecnico-economica del raddoppio della linea Castelfranco-Bassano. Occorre altro per evitare polemiche fondate su esternazioni non corrispondenti alla verità?” Nessun riferimento da parte della vicepresidente del Veneto, De Berti, sul fatto che a definanizare l’opera sia stato il ministro Matteo Salvini, della Lega, giacché come ha ben ricordato la competenza è del Ministero e non della Regione.
 



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