Coronavirus, mistero sulla sorte dei due blogger di Wuhan
| Isabella Loschi |
Hanno smesso di trasmettere i due blogger che, dalla città di Wuhan, hanno documentato l'epicentro dell'epidemia del nuovo coronavirus. Fang Bin e Chen Qiushi non pubblicano più video o immagini dalla città chiusa per quarantena. La Bbc racconta che l'account di Fang, accessibile in Cina solo con un una rete Vpn, non viene più aggiornato. E gli account social di Chen sono stati cancellati. "Non è ancora chiaro se siano stati portati via dalla polizia o messi in quarantena forzata", denuncia Patrick Poon, ricercatore con Amnesty International, in una intervista alla Bbc, in cui chiede alle autorità di informare le famiglie del loro stato e di consentire loro l'accesso a un avvocato.
L'imprenditore Fang è l'autore delle riprese in cui compaiono otto cadaveri impilati in un minibus parcheggiato di fronte a un ospedale di Wuhan. Il giorno in cui lo ha pubblicato, il 1 febbraio, la polizia ha fatto irruzione a casa sua per interrogarlo. Ma poi era stato rilasciato. Il 9 aveva pubblicato un altro video con la didascalia "la rivolta del popolo, ridare al popolo il potere del governo". Da quel giorno l'account è fermo.
Chen, che invece è un ex avvocato specializzato nella difesa dei diritti umani che è diventato un giornalista video, aveva acquisito notorietà lo scorso agosto seguendo le proteste di Hong Kong. Al suo ritorno, le autorità cinesi hanno cancellato i suoi account social, seguiti da più di 700 mila persone. Lo scorso ottobre aveva quindi creato un account youtube e un altro twitter. A gennaio è arrivato a Wuhan per descrivere "senza censure" l'aggravarsi del contagio, visitando ospedali e intervistando i pazienti che vi erano ricoverati. Il 7 gennaio, sul suo account Twitter viene pubblicato un video in cui la madre ne denuncia la scomparsa dal giorno prima. In, seguito su Youtube, l'amico che gestiva l'account rende noto di essere stato messo in quarantena forzata.