Covid, Mattarella: "Vaccini nostra maggiore difesa"
"Hanno salvato migliaia di vite, ridotto le sofferenze, consentito le riaperture"
| Irene Zorzenoni |
ITALIA- "Il virus continua a procurare allarme, non si è esaurito il nostro dovere di responsabilità particolarmente verso i più fragili". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale de 'I Giorni della Ricerca', iniziativa promossa dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc).
Contro il Covid "abbiamo eretto un argine, siamo riusciti ad imboccare la strada della ripartenza, grazie alla scienza che ci ha fornito gli strumenti per proteggerci e per riconquistare spazi di libertà, cui eravamo stati costretti per qualche tempo a rinunciare. Siamo riusciti a registrare una ripresa economica incoraggiante" ha detto Mattarella.
"I vaccini - ha ribadito il capo dello Stato - sono stati la nostra maggiore difesa, hanno salvato migliaia e migliaia di vite, hanno ridotto le sofferenze, hanno consentito le riaperture. Sono stati realizzati e prodotti in un tempo così breve e in quantità così grandi come mai era accaduto nella storia. Anche questo è in larga misura merito della ricerca".
"La ricerca ha mostrato la sua indispensabilità", si è registrata "una larga adesione alla campagna di vaccinazione, che ha visto la quasi totalità degli italiani comprendere la necessità di proteggersi e di proteggere, vaccinandosi, la libertà e le opportunità proprie e degli altri". E nella lotta al Covid "la scienza è chiamata ancora ad intervenire, anche per fornire informazioni e conoscenze" ha affermato il presidente della Repubblica.
"I vaccini adesso vanno posti nella disponibilità di tutti i Paesi in misura equa - ha rimarcato - E' un dovere morale distribuire rapidamente i vaccini nei luoghi dove sono ancora insufficienti. Farlo è anche interesse concreto di tutti per debellare completamente il virus, evitando che in un mondo sempre più strettamente connesso si riproponga con pericolose varianti".
Mattarella ha sottolineato che "la pandemia ha prodotto pesanti conseguenze nella lotta contro il cancro. Ne sono risultate rallentate le misure di prevenzione, diradati i programmi di screening, rinviate molte visite diagnostiche, in qualche caso rinviate persino alcune cure. Tutto questo ha fatto salire la soglia di rischio per i tumori, che negli anni si era riusciti ad abbassare in maniera importante".
"Mentre prosegue l'azione di contrasto al Covid - ha aggiunto il capo dello Stato - si pongono dunque temi nuovi ed urgenti, di organizzazione della sanità e di assistenza nel Paese. Le visite e le terapie oncologiche devono riprendere ovunque e trovare spazio nei luoghi deputati; le campagne di prevenzione dei tumori devono poter recuperare il terreno perduto e riprendere a buon ritmo".