CRESCE EVASIONE FISCALE (+42.2%), LAVORO SOMMERSO E FALLIMENTI
Il comandante della Guardia di Finanzia, però, non definisce i trevigiani un popolo di evasori
| Laura Tuveri |
TREVISO - Cresce l’evasione fiscale, il lavoro nero e irregolare e i fallimenti, circa la metà con il sospetto che si tratti di bancarotta fraudolenta. Ma non solo. il bilancio del Comando della Guardia di Finanza provinciale, guidato dal col. Claudio Pascucci (nella foto) ha portato alla scoperta di tutta una serie di altri comportamenti fraudolenti e criminosi ai danni dello Stato e quindi di tutti noi cittadini, che sono stati illustrati stamani, giovedì 24 febbraio, dallo stesso Pascucci.
Se il comandante ha ribadito che non se la sente di affermare che i trevigiani sono un popolo di evasori, ha detto anche a chiare lettere che la capacità investigativa delle Fiamme Gialle, per fortuna, ora è sempre più puntuale, anche grazie alle nuove tecnologie informatiche che fanno si che prima o poi i finanzieri bussano alle porte giuste stanando evasori o chi commette altri crimini, per esempio le contraffazioni di merci che danneggiano il corretto andamento dell’economia.
“Rispetto al trend degli ultimi anni dove vi erano stati incrementi nella scoperta di imponibile non dichiarato e di Iva non pagata, che erano piuttosto fisiologici, quest’anno siamo riusciti a far emergere, su circa 98 mila partite Iva, il 42,2% di base imponibile proposta all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione per un totale di 225.363.759 euro, su cui dev’essere poi applicata l’imposta, la sanzione e gli interessi, e di segnalare un’Iva dovuta per circa 41 milioni di euro (+32%).
Questo significa – sottolinea Pascucci – la capacità di selezionare i soggetti da colpire per l’affinamento della capacità investigativa dei nostri uomini, ma anche grazie alla segnalazione che ci arrivano da colleghi di altri comandi, al controllo del territorio che facciamo con le nostre pattuglie, grazie agli scambi di dati con altri paesi, grazie alle banche dati che sono tante e integrate e che consentono l’incrocio dei dati per scoprire molto più puntualmente che in passato gli evasori. Grazie a tutto questo, già a tavolino, abbiamo la capacità di andare a colpo sicuro”.
Durante i suddetti controlli, le investigazioni economico-finanziarie effettuate hanno anche consentito di scoprire 101 soggetti totalmente sconosciuti al fisco e di segnalare all’Agenzia delle Entrate imponibili da sottoporre a tassazione per oltre 124 milioni di euro, cifra ricompresa in quella sopracitata. Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno anche denunciato 136 persone per reati e frodi fiscali particolarmente insidiosi. Più volte Pascucci ha ricordato che evadere le tasse significa venir meno ad un principio fondamentale sancito nell’articolo 53 della nostra preziosa Carta costituzionale che recita: “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”.
“Il fatto di andare a colpo sicuro, serve anche – ha detto il comandante - ad andare a “disturbare” sempre meno il contribuente onesto per colpire al 99 per cento chi ha qualcosa da nascondere o ha commesso gravi irregolarità”. Il comandante Pascucci evidenzia, inoltre, le indagini svolte per il contrasto del lavoro sommerso, ovvero irregolare e in nero. Relativamente al “sommerso” sono stati individuati 228 lavoratori irregolari e 434 completamente “in nero”.
“E’ un dato – afferma Pascucci – purtroppo non in controtendenza perché è quasi in linea con lo scorso anno anche se sono stati scoperti 434 lavoratori in nero (assolutamente privi di contratto e quindi di copertura assicurativa) contro i 165 dell’anno precedente e 228 irregolari (per esempio con contratto difforme dalle mansioni svolte), contro i 364 del 2009. E’ così anche in Veneto. Nella Marca ci sono ancora molte aziende che utilizzano società cooperative che invece di fornire merce forniscono braccia lavoro: noi lo definiamo un “moderno caporalato” e la legge non lo consente perche questo tipo di “prestito” di lavoratori è consentito solo alle agenzie di lavoro interinale, mentre tutte le altre forme di prestito di lavoratori sono assolutamente irregolari perché in violazione della legge Biagi e comportano anche sanzioni penali.
Sono tutte scorciatoie per non assumere regolarmente dipendenti, che cerano forti tensioni sociali”. Un altro dato importante di cui si è parlato stamani, che riguarda soprattutto la nostra provincia, è la scoperta di molti pagamenti in denaro contante che viene movimentato al di sopra dei minimi consentiti che ora è tornato ad abbassarsi (ma non come ai tempi del governo Prodi, ndr) a 5 mila euro. “I nostri accertamenti hanno riguardato la fase in cui era possibile movimentare fino a 12.500 euro. L’esame delle segnalazioni sospette che ci arrivano dalla Banca d’Italia offre una precisa panoramica della situazione. Dalla movimentazione di denaro contante è possibile capire se le irregolarità partendo dall’evasione fiscale all’usura e alle truffe finanziarie, possono anche arrivare ai casi più gravi di riciclaggio di denaro sporco preveniente da traffico di droga e armi. Ciò ci consente di far emergere un sottobosco ai più sconosciuto”.
Pascucci ha sottolineato anche quanto ancora sia alto il denaro contante che circola fra la gente quando va a fare acquisti anche di non rilevante consistenza. Spesso è ingiustificato, pur essendo regolare, visto la comodità di effettuare pagamenti con le carte di credito o i bancomat. Questo significa che tali fondi sono occulti e quanto meno possono provenire dall’evasione e dalla frode fiscale”. Pascucci ha evidenziato anche un raddoppio dei casi di aziende o attività fallite, rispetto al 2009. “Metà dei fallimenti, ne ha parlato anche il presidente del tribunale di Treviso, Giovanni Schiavon, sono quasi certamente casi di bancarotta fraudolenta.
Questo significa che, se da un lato, purtroppo, sono tante le aziende che hanno avuto la necessità di chiudere per la crisi, in questo frangente di estrema confusione molti ne hanno anche approfittato. Sono tanti coloro che noi ora stiamo indagando che hanno spogliato la propria azienda, hanno potato via beni attivi, realizzando fondi in nero, gli hanno portati anche all’estero dove stanno al sicuro per porteli utilizzare successivamente, forse avranno anche goduto della scudo fiscale, questo dovremo verificarlo, ma , soprattutto, hanno messo per strada molti lavoratori e nel contempo hanno messo in difficoltà anche molti fornitori che a causa di questo sono stati costretti a loro volta a chiudere la propria attività”.
Il bilancio presentato dice anche che sono stati effettati 4.800 controlli finalizzati a verificare il corretto rilascio dello scontrino e della ricevuta fiscale di cui 605 irregolari pari al 12,6%. Per quanto concerne l’altro settore strategico, la tutela dell’economia, le linee di azione sono state essenzialmente tre: il settore dei reati fallimentari e societari nel cui ambito sono state denunciate 16 persone che hanno distratto risorse finanziarie e cespiti per oltre 5,7 milioni di euro; il contrasto al riciclaggio ambito nel quale sono state sviluppate 99 segnalazioni di operazioni sospette con conseguente verbalizzazione di 11 soggetti per violazioni amministrative in materia di irregolari movimentazioni di denaro contante pari a circa 2 milioni di euro; gli accertamenti patrimoniali finalizzati al sequestro e alla confisca di beni e disponibilità nei confronti di soggetti condannati per taluni reati (stupefacenti, usura, reati contro la Pubblica amministrazione, riciclaggio) nel cui ambito sono stati avviati 10 controlli.
Nel settore della tutela della spesa pubblica, sono stati avviati 84 controlli nel settore delle prestazioni sociali agevolate che hanno permesso di individuare e denunciare 6 soggetti per indebite percezioni di erogazioni pubbliche. Altro settore che ha visto un crescente impegno delle Fiamme Gialle è quello del gioco d’azzardo e delle scommesse clandestine nel cui ambito sono stati sequestrati 31 video games, n. 8 slot machines, 14 video poker, 10 supporti magnetici/server per il collegamento in rete, con la conseguente denuncia all’autorità giudiziaria di 14 soggetti.
Relativamente al contrasto del traffico di sostanze stupefacenti, sono stati arrestati arresto 3 soggetti, 6 persone sono state denunciate a piede libero e 106 segnalate al prefetto. Buoni risultati sono giunti anche rispetto alla prevenzione dell’uso delle sostanze stupefacenti. In tale ambito continua la campagna di controlli negli istituti scolastici superiori della provincia. Rilevante è stato l’impegno profuso attraverso il servizio di pubblica utilità “117” e il concorso ai servizi di ordine e sicurezza pubblica, aumentati sensibilmente per effetto delle pressanti richieste di sicurezza interna e di controllo del territorio in concorso con le altre forze di polizia.