CRISTALLO, MORTI DUE TREVIGIANI
Individuati sotto una valanga di neve
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TREVISO/CONEGLIANO - Rinvenuti i cadaveri di due scialpinisti morti sotto una valanga caduta lungo il Canale Bernardi a quota 2.200 metri. Uno dei due è stato trovato dal Soccorso alpino grazie alla ricezione del segnale dell'Arva ancora acceso, mentre il secondo con l'ausilio di un cane da valanga.
"Sabato sera, alle 22.30, siamo stati chiamati dal Suem 118, perché due persone, partite per un'escursione sul monte Cristallo, non erano rientrate. Ci siamo mobilitati per rintracciare innanzi tutto la loro auto e verificare il luogo dell'escursione". Così Mauro Dapoz, Capo stazione di Cortina del Corpo nazionale Soccorso alpino, racconta le ricerche che hanno portato oggi al ritrovamento dei corpi dei due scialpinisti trevigiani seppelliti da una valanga.
"Questa mattina (domenica), appena c'é stata la luce, abbiamo fatto una ricognizione con l'elicottero ed abbiamo visto uno stacco di valanga - spiega -. All'inizio c'era la traccia degli sci, in entrata, ma poi non c'era quella d'uscita. Abbiamo mobilitato quattro unità cinofile, una quindicina di uomini della stazione Cnsas di Cortina, una quindicina della stazione di Auronzo, quattro militari della Guardia di finanza, tutti impegnati nelle ricerche di queste due persone, che si erano avventurate nel canalino".
Uno dei due scialpinisti è stato trovato quasi subito, perché aveva il sistema elettronico Arva, per l'altro c'é voluto più tempo, perché non l'aveva con sé. "L'hanno trovato, più tardi - sottolinea Dapoz - le unità cinofile e i sondatori".
I due scialpinisti sono Mario Sardi, 48 anni, di Treviso, e Giovanni Gellera, 50 anni, di Conegliano.
Sardi era istruttore di scialpinismo, Gellera un imprenditore che nel 2009 venne accusato di aver provocato una slavina sciando fuoripista.
Per quell'episodio venne denunciato, subì un processo e venne successivamente assolto.