Croazia chiede il riconoscimento del "Prosek", Zaia: "Prosecco ha una sua identità, non può essere confusa"
L'appello del sottosegretario Centinaio: "La commissione europea blocchi subito questo tentativo"
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CONEGLIANO - "Ennesimo colpo basso al nostro Made in Italy. È irricevibile la richiesta presentata dalla Croazia di dare avvio alla procedura di riconoscimento della menzione tradizionale 'Prosek'. La commissione europea blocchi subito questo tentativo e non proceda con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il rischio è altrimenti quello che finisca con il violare le sue stesse norme". E’ l’appello lanciato dal sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio.
"Ogni tanto ci riprovano, come un vecchio tormentone – dichiara invece il presidente del Veneto, Luca Zaia -. Ma il Prosecco ha una sua identità che non può essere assolutamente confusa. È scandaloso che l'Europa consenta di dare corso a simili procedure: non si tratta soltanto di scongiurare la confusione sui mercati, ma di salvaguardare un diritto identitario".
"Stiamo parlando di prodotto riconosciuto con la massima denominazione, la Docg, con precise zonazioni - aggiunge -. A riguardo vale la pena ricordare che le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono Patrimonio dell'Umanità Unesco; è come se qualcuno andasse ad intaccare la denominazione dello Champagne o altre realtà ben radicate a specifici territori e culture". OT