LA CURIOSITA' / IL "MERCORE GROT" DI MOTTA
Le "Ceneri" a Motta: una tradizione che si perde nella notte dei tempi
MOTTA DI LIVENZA - Mercoledì prossimo, primo giorno di Quaresima, conosciuto anche come "mercore grôt” (mercoledì triste), Motta di Livenza ricorda i 512 anni dal tentativo di bande bosniache, al soldo dei turchi, di oltrepassare la Livenza e assaltare il Castello per aprire il passaggio all’esercito ottomano deciso a conquistare Venezia.
Il tentativo avvenne nella notte tra l’ultimo giorno di Carnevale e il primo di Quaresima del 1499, approfittando dei creduti bagordi dei mottensi. Il piano pensato dai Turchi prevedeva nella stessa notte l’assalto a Concordia per superare il Lemene e a Serravalle (Vittorio Veneto) scendendo dal Fadalto per far poi affluire da tre direzioni le colonne armate dirette a Venezia. Raccontano le cronache del tempo che i mottensi più nottambuli, tornando dalle feste di Carnevale, si accorsero della presenza nemica e diedero subito l’allarme e la città potè ricacciare i nemici che si ritirarono velocemente.
Il giorno dopo, primo di Quaresima, la popolazione festeggiò la vittoria con ciò che aveva preparato per la Quaresima, in particolare aringhe e vino Raboso e da allora ogni anno il Mercoledì delle Ceneri si festeggia a Motta l’antica vittoria che salvò Motta e Venezia.
Quella festa si consolidò e divenne poi l’annuale “Sagra dea renga”, celebrata fin oltre la metà del secolo scorso alla “Renghina”, un antico locale che sorge dove il Monticano affluisce nella Livenza, in località Albano e, dagli anni ’90 la festa coinvolge tutta la città di Motta e consiste in pranzi e cene di stretto magro, nei quali le aringhe non mancano mai.
Quest’anno, tra i ristoranti e le trattorie locali, si segnalano in particolare il Ristorante Disarò che presenterà anche a mezzogiorno i piatti dell’antica tradizione: renga in vari modi, sarde in saòr, bigoli in salsa, baccalà dogale e tante altre specialità della cuoca Paola.
Alla sera gran cena all’Agriturismo “da Romeo” a Lorenzaga di Motta che si trova proprio sull’antico percorso delle bande bosniache. Ed anche qui, oltre all’aringa, i tanti gustosi piatti di magro della tradizione mottense di casa.
Ma tutti i ristoranti e i bar del centro e della periferia prepareranno, nel solco della tradizione, pranzi e cene a ricordo di quegli eventi.