De Faveri ucciso da una scarica elettrica
L'autopsia esclude il malore. 7 gli indagati per omicidio colposo
Loris De Faveri
FARRA DI SOLIGO - Ha toccato un cavo scoperto, e è morto folgorato. L'autopsia effettuata ieri sulla salma di Loris De Faveri ha escluso che l'operaio 42enne di Farra sia morto a causa di un malore. A ucciderlo, mentre lavorava sul tetto della chiesa di San Nicolò a Villa di Villa, una scarica elettrica partita da un cavo scoperto, che entrava nella canonica dalla casa adiacente attraverso una porzione di tetto. Un cavo che non doveva essere lì. Un pericolo che qualcuno avrebbe potuto, e dovuto, evitare.
In seguito all'esito dell'autopsia effettuata dal medico legale Erika Leoni presso l'ospedale di Belluno, sale a 7 il numero degli iscritti al registro degli indagati nell'inchiesta aperta dal pm Simone Marcon. Ora, è chiaro: si tratta di omicidio colposo. Indagati il parroco della chiesa di San Nicolò, che aveva commissionato i lavori, le tre imprese che stavano lavorando nel cantiere (la Lorenzon, la Edil Group e l'Altedil), oltre al responsabile della sicurezza del cantiere e al direttore dei lavori.
Rilasciato il nulla osta da parte della procura, la famiglia di De Faveri potrà decidere la data per i funerali.