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19 marzo 2024

Treviso

"Decreto bollette senza vergogna, con condono penale per reati fiscali e altre brutte sorprese"

La deputata trevigiana dem Rachele Scarpa, tuona contro il provvedimento che "depotenzia la sanità pubblica" e chiede anche a Zaia di farsi sentire

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Rachele Scarpa

TREVISO - In una nota dai toni particolarmente accesi la parlamentare dem, Rachele Scarpa, analizza e critica il decreto bollette, bocciandolo senza appello: "Il decreto bollette doveva servire a sostenere cittadini e piccole imprese in difficoltà a causa dei costi elevati dell'energia, e invece per il governo è l'occasione per nasconderci ancora una volta delle brutte sorprese. Ad esempio un condono penale per reati fiscali, che per Forza Italia era anche troppo poco a quanto pare. Oppure, senza alcuna vergogna, inserisce un articolo per depotenziare ancora una volta la sanità pubblica a favore del privato. L'art. 11 prevede infatti che agli operatori delle professioni sanitarie del comparto sanità, al di fuori dell’orario di servizio, non si applicheranno più le incompatibilità previste da una Legge del 1991 che sancisce che il rapporto di lavoro nella Pubblica Amministrazione' è incompatibile con ogni altro rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato".

L'onorevole Scarpa quindi prosegue precisando che: "Nel 1991 si introdusse il rapporto di esclusività, prevedendo che il medico dovesse scegliere tra lavorare nel pubblico o nel privato e introducendo l’indennità di esclusività per coloro che esercitavano l’opzione nel pubblico. Col "decreto bollette" si sancisce che il personale sanitario del pubblico possa svolgere attività di libera professione presso strutture private. Un bel regalo alle strutture private insomma. Mi associo quindi all'appello della Funzione Pubblica Veneto, regione in cui il servizio sanitario pubblico è sotto attacco da molti anni e prosperano le strutture private. Il Governo cambi il decreto se ha a cuore la sanità pubblica, universale e accessibile a tutti. Zaia e gli altri governatori regionali si facciano sentire, se non vogliono subire una contrazione e penalizzazione ulteriore delle strutture sanitarie".

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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