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29 marzo 2024

Treviso

"IL DIRETTORE DELL'INAIL DI TREVISO DEVE DIMETTERSI, IMMEDIATAMENTE"

Bottacin chiede la testa di Salvati, e Gentilini rincara la dose

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

TREVISO – “Il direttore dell'Inail deve dimettersi subito”. E' perentoria la richiesta di Diego Bottacin, consigliere regionale di Verso Nord, dopo i controlli a tappeto dell'Ispettorato del lavoro che giovedì hanno messo all'angolo i titolari dei bar di Vedelago proprio nello storico giorno consacrato all'arrivo del Giro d'Italia.

Il blitz, in pieno stile Cortina, a quanto pare ha ostacolato il lavoro degli esercenti in una giornata praticamente irripetibile per l'afflusso di clienti. E questo a Bottacin non va proprio giù. “E' stata una spedizione punitiva – continua – mi chiedo cosa avranno fatto di male questi contribuenti che da oltre un anno attendevano il passaggio del Giro come un'opportunità per il loro bilancio aziendale e familiare: a queste persone ora va la nostra solidarietà”.

Non al direttore dell'Inail di Treviso, Antonio Salvati, che anzi ha già spiegato come il blitz nel giorno “rosa” fosse studiato da mesi, né al ministero del Lavoro. “Sono iniziative spettacolari – conclude Bottacin – che producono disoccupazione e miseria”.

Ancora più duro è il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, per una volta d'accordo con il consigliere di Mogliano. “E' stato fatto un atto di terrorismo fiscale – rincara la dose lo Sceriffo – i controlli sono stati vergognosi e li censuro in pieno. Poi perché non li fanno anche al sud?”. Colpa di Salvati? “I direttori eseguono ordini – spiega – cancellare la possibilità di fare terrorismo fiscale è stata un'altra occasione mancata dal governo Bossi-Berlusconi”.

Per Fulvio Pettenà, invece, ci sono anche delle responsabilità locali. "Evidentemente Salvati non ha nulla a che vedere con la cultura trevigiana fatta di sacrifici e impegno, che emergono anche nella passione per il ciclismo – sbotta il presidente del consiglio della Provincia – la lotta all'evasione va fatta, ma non mettendo in croce chi sta lavorando: si sta scherzando con il fuoco, ed è chiaro poi che c'è il rischio che qualche matto faccia gesti estremi”.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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