DISCARICA, LORIA IN RIVOLTA
Il comitato “No alle cave” ha presentato ricorso al Presidente della Repubblica
Loria – Arrivano i fanghi di Marghera. E Loria annuncia la rivolta. Il comitato “No alle cave” ha presentato un ricorso al Presidente della Repubblica per fare in modo che la temutissima cava di via Ronchi non venga aperta.
Del caso si è parlato martedì sera in un incontro pubblico, dove mancavano però rappresentanti dell’amministrazione comunale, nonostante l’invito della popolazione.
Il comitato “No alle cave” sostiene che per quanto riguarda la cava di via Ronchi non sono stati eseguiti adeguati studi in relazione al possibile inquinamento della falda acquifera sottostante al sito. Analisi dei tecnici incaricati dal comitato direbbero che la falda è molto vicina al fondo della discarica e che quindi anche un piccolo terremoto potrebbe provocarne la contaminazione.
E l’amministrazione comunale sarebbe nel mirino del comitato perché prima ha votato contro la discarica e dopo ha firmato un accordo con la ditta promotrice, la Alles di Treviso. L’accordo prevede che il Comune ottenga 2,6 euro per ogni tonnellata di materiale scaricato in discarica, oltre al finanziamento di un’opera pubblica da 2,5 milioni di euro.