DISCARICA A TREVIGIANO: AMBIENTALISTI PRONTI A CONTRASTARLA
Lo promette Zanoni (Paeseambiente) che mette in guardia i cittadini sulla pericolosità di nuovi rifiuti nocivi
| Laura Tuveri |
TREVIGNANO - “Non credo che i cittadini di Trevignano siano d’accordo che nel loro paese arrivino anche i fanghi, magari pure quelli di Marghera". Lo ha affermato Andrea Zanoni (nella foto), presidente di Paeseambiente a seguito della presentazione del progetto della discarica di rifiuti di Trevignano. Un paio di settimane fa, la Postumia Cave del Gruppo Guidolin Srl ha pubblicamente il progetto di ampliamento della discarica per inerti Postumia 2, in via Roma.
“Siamo pronti ad intervenire sull’ennesima brutta storia di rifiuti che vogliono portare a casa nostra provenienti da ogni dove” promette l’ambientalista e consigliere comunale (Italia dei Valori) nel vicino Comune di Paese che da vent’anni si batte per bloccare discariche pericolose o cave che vanno a deturpare il territorio, arricchendo il fiorente business dei cavatori.
Zanoni fa presente che in questo caso si tratta di una discarica che in passato ha ricevuto ingenti quantitativi di rifiuti di amianto, elemento noto per la volatilità e cancerogenicità delle sue fibre e che la zona è circondata da almeno una quarantina di abitazioni, alcune delle quali vicine anche solo una ventina di metri, altre a un centinaio di metri, ubicate in via Roma, via Madonnette, via dei Pieri e via Fossalunga.
Presenti all’incontro solo tredici persone, un rappresentante di Paeseambiente di Paese, alcuni rappresentanti di Legambiente di Trevignano, Guidolin titolare della discarica, il sindaco di Trevignano Franco Bonesso e pochissimi residenti. Come sospettava lo stesso Zanoni, l’orario della riunione, alle 17.30, era stato scelto a regola d’arte per impedire ai cittadini di parteciparvi, essendo al lavoro. Il progetto è stato illustrato in soli venti minuti, la discussione, grazie alle incalzanti domande di Paeseambiente, è durata quasi un’ora. La discarica comprenderà una superficie pari a 66 mila metri quadri (più di tredici campi trevigiani), per un volume complessivo di 1.200.000 metri cubi e circa 1.600.000 tonnellate di rifiuti.
Ci saranno anche rifiuti liquidi provenienti dal percolato prodotto nel sito che verranno stoccati in una vasca da 700 ettolitri. E’ prevista per la discarica un’attività di ben 10 anni, salvo eventuali proroghe su proroghe che potrebbero allungare la vita della discarica per decenni. Paeseambiente stima che in questi primi dieci anni ci potranno essere dai 28 ai 40 camion di rifiuti al giorno che circoleranno per le strade di Trevignano e dei vicini comuni di Istrana e Paese.
Tra i rifiuti che vi perverranno ci saranno anche i terreni e rocce contaminati provenienti da bonifiche, potranno quindi arrivare anche i fanghi di Marghera che rispetteranno i limiti di legge. “Dopo quarant’anni di escavazioni il sito doveva essere chiuso e riqualificato, magari con piantumazioni di alberi e cespugli per un nuovo parco pubblico, e non destinato a contenere una delle discariche più grandi del Veneto.
Il sindaco di Trevignano durante la presentazione del progetto, inspiegabilmente, non ha contestato nulla e non ha chiesto nessun approfondimento, a nostro avviso il sindaco di Trevignano doveva informare di questo importante incontro tutti i suoi cittadini dato che, viste le decine di camion di rifiuti che arriveranno quotidianamente, la discarica potrebbe influire negativamente sulla loro qualità della vita” ha commentato l’ambientalista che ha confermato che l’associazione Paeseambiente continuerà a vigilare su questa vicenda. Intanto gli attivisti stanno valutando di promuovere una iniziativa pubblica e di inviare a Venezia, alla Via, la commissione per la valutazione di impatto ambientale le loro osservazioni al progetto.