Docenti e lavoratori della scuola sul piede di guerra
Vibranti le proteste contro i tagli e gli aumenti d'orario ipotizzati dal Governo
ODERZO – Agitazione nel mondo scolastico opitergino-mottense. Stop all’aumento del’orario dalle 18 alle 24 ore settimanali: gli insegnanti dell’Obici scrivono al Ministro Profumo.
Da qui la protesta: stop a gite, visite d’istruzione e progetti d’istituto. «I docenti dell’Isis Amedeo Obici, esprimono grave preoccupazione, indignazione e profondo dissenso nei confronti delle scelte prese dal Governo», scrivono i professori, «perché le ritengono fortemente punitive verso la scuola pubblica.
La decisione di aumentare l’orario di lavoro cattedra da 18 a 24 ore con un aggravio di sei ore non retribuite, rappresenta un vero scippo che avrà forti incidenze negative sulla didattica e chiuderà la porta all’insegnamento a circa 30mila precari inseriti nelle graduatorie».
Sulla stessa lunghezza d’onda i lavoratori del’istituto Isiss, che gestisce liceo classico, scientifico, Itis e linguistico tra Motta e Oderzo. Qualche gjorno fa assemblea sindacale: «Prendiamo atto delle modalità con cui il governo cerca, in modo unilaterale e arbitrario, di modificare il contratto» dicono i lavoratori della scuola.
«L’assemblea intende sospendere la disponibilità ad accompagnare e organizzare i viaggi d’istruzione, con l'estensione alle uscite di un giorno o di mezza giornata per visite guidate. Si sospende la comunicazione online alle famiglie dei voti assegnati agli studenti: verrà sostituita con la comunicazione orale, trasparente e tempestiva.
Si sospende inoltre l’adozione dei libri di testo per l’anno scolastico 2013/2014 e il ricevimento pomeridiano delle famiglie, garantendo comunque il colloquio mattutino settimanale su appuntamento».