MOTTA DI LIVENZA - Una storia a lieto fine, un atto d'amore di un padre vero il figlio. I protagonisti sono due mottensi. Lui è Elio Venturin, 67enne ex dipendente di una ditta di mobili, oggi in pensione.

Il figlio si chiama Massimo (nella foto), ha 37 anni e fino a pochi mesi fa stava bene.

Poi uno scompenso renale lo ha costretto a rallentare: fino a che non era costretto a sottoporsi a dialisi almeno una volta ogni due giorni.

Quando i medici hanno detto alla famiglia Venturin che l’unico modo per guarire era il trapianto di rene, Elio non ci ha pensato due volte e si è offerto: anche con un solo rene si può vive3re normalmente.

Mercoledì scorso l’operazione, complicata ma andata a buon fine. Ratta di una storia d’amore di un padre che dona per la seconda volta la vita a un figlio» spiega una parente.

«Durante l’operazione siamo rimasti in attesa per ore. Poi la bella notizia: operazione perfettamente riuscita: ce la faranno sia Elio che Massimo».

Il primario di Nefrologia del Ca’ Foncello, dottor Carmelo Cascone: «Si tratta di un’operazione importante perché sono rari in Italia i trapianti da persone viventi, una percentuale che si attesta sul 10% contro il 40% della media internazionale. Con la collaborazione dell’equipe del dottor di Falco di Chirurgia siamo riusciti nell’operazione. Ne avremo un’altra a fine mese». GR