Donazione di cellule staminali emopoietiche, un “valore di famiglia”
Due nuovi progetti avviati a Treviso da Adoces “Chiara Bandiera” puntano sulla consapevolezza dei donatori
TREVISO - I due nuovi progetti avviati a Treviso da Adoces “Chiara Bandiera” puntano sulla consapevolezza dei donatori e sulla condivisione familiare della scelta, in contrapposizione agli appelli che inducono invece ad iscriversi al Registro nazionale IBMDR sulla base di emozioni momentanee.
Diventare donatori di cellule staminali emopoietiche richiede prima di tutto di essere consapevoli della propria scelta: è per questo che l’associazione trevigiana Adoces “Chiara Bandiera” ha ideato due progetti, “Bimbo dona, papà dona”, avviato nella fase pilota a Treviso, finanziato dalla Regione del Veneto e ora patrocinato dal Ministero della Salute ed esteso a livello nazionale, che si rivolge ai neopapà con meno di 36 anni (i donatori devono avere un’età compresa tra i 18 e i 36 anni non compiuti) che, insieme alla mamma, hanno scelto di donare il sangue cordonale del proprio bambino, e “Nati per donare, cresciamo donando”, che fa invece appello ai ragazzi maggiorenni dei quali, alla nascita, i genitori hanno donato il sangue del cordone ombelicale ad una banca pubblica.
In occasione di Match It Now (18 – 25 settembre), la settimana nazionale per la donazione cellule staminali emopoietiche e midollo che ha lo scopo di sensibilizzare i giovani tra i 18 e i 35 anni sull’importanza di diventare donatori iscrivendosi al Registro nazionale IBMDR, Adoces “Chiara Bandiera” domenica 19 settembre ha promosso e organizzato un open day alla Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso (dove ADoCeS ha la sede operativa),: sono stati invitati i futuri papà e i neomaggiorenni già donatori di sangue cordonale alla nascita, che hanno potuto effettuare l’anamnesi e la tipizzazione, due semplici passaggi che consentono di essere entrare a far parte del Registro nazionale dei donatori IBMDR (nella foto Alice Vendramin Bandiera, presidente di Adoces “Chiara Bandiera” e segretaria della Federazione Italiana Adoces). Adoces “Chiara Bandiera” e la Federazione Italiana Adoces, di cui fa parte, hanno rilevato l’importanza di incrementare non solo il numero dei donatori, ma anche la loro determinazione a tener fede all’impegno preso: oggi accade purtroppo che 1 donatore su 4, al momento di effettuare la donazione, ci ripensi e neghi la disponibilità, mettendo a repentaglio la possibilità di trapianto del paziente con cui era risultato compatibile (la compatibilità con un donatore non familiare è molto rara, pari a 1 su 100.000).
Non è con gli appelli per i singoli pazienti, che spingono le persone a iscriversi al Registro IBMDR sull’onda di un’emozione momentanea, che si contribuisce a formare e consolidare la cultura del dono, bisogna al contrario sviluppare una convinzione solida e duratura. La risposta, secondo Adoces, è far percepire la donazione come un valore di famiglia, coinvolgendo nella scelta solidale genitori e figli. Rivolgersi ai futuri papà, che con la propria compagna si sono già informati e hanno deciso di donare il sangue cordonale del nascituro, e ai ragazzi neomaggiorenni, dei quali alla nascita i genitori hanno donato il sangue del cordone ombelicale, significa infatti coinvolgere categorie già sensibili e informate dalle Ostetriche e dai Ginecologi e dunque più consapevoli (nella foto Tamara e Davide, futuri genitori e donatori).
Di ciò hanno dato dimostrazione i futuri padri che domenica scorsa si sono recati al Centro Trasfusionale dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso per anamnesi e tipizzazione: “È stata una scelta spontanea e naturale e siamo felici di poter donare tre volte: la vita, il sangue cordonale, l’iscrizione al registro IBMDR. Un dono che rappresenterà un valore per tutta la famiglia”, ha spiegato Michele, che con la compagna Valentina aveva già valutato e deciso di intraprendere donazione del sangue cordonale (nella foto Valentina e Michele, futuri genitori e donatori).
Non sono stati da meno i neomaggiorenni: “Ho voluto fare la mia parte e confermare la scelta che hanno compiuto i miei genitori quando sono nato, donando il sangue del cordone ombelicale”, ha sottolineato Marco, 24 anni (nella foto accanto).
A rafforzare la scelta di diventare donatori dei futuri papà e dei ragazzi che dai 18 ai 35 anni possono iscriversi al Registro Donatori IBMDR, c’è anche un’altra consapevolezza, che nasce dalla corretta informazione: oggi la donazione di cellule staminali è diventata un gesto molto più semplice, infatti nell’83% dei casi essa avviene con un prelievo, al pari di una donazione di sangue, solo il 17% con il prelievo di midollo osseo. Partecipare ai due progetti è semplice, basta contattare la sede di ADoCeS (0422 405179 o inviare una mail a dmoric.tv@libero.it), oppure accedere alla piattaforma https://www.adocesfed.it e, dopo aver compilato la scheda di preiscrizione al Registro IBMDR spuntare nella sezione “Eventi” il progetto di proprio interesse. Si verrà quindi contattati dal Centro Donatori dell'ospedale prescelto per completare, dopo un breve colloquio con un medico e il prelievo di un campione di sangue o di saliva, le procedure per l'iscrizione al Registro. Infine, compilando la scheda di adesione ai progetti e inviandola a info@adocesfederazione.it, si può contribuire a perfezionare i percorsi rimanendo sempre aggiornati.