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28 ottobre 2024

Nord-Est

Due donne affogate in regione, si indaga per istigazione

Ipotesi truffa per una 40enne, fascicolo anche per una 60enne 

| Ansa |

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il luogo

VENEZIA - La Procura della repubblica di Rovigo vuol vederci chiaro sulla morte di due donne, entrambe annegate la scorsa settimana, nel fiume Po e in un laghetto per la pesca sportiva nel padovano, e ha aperto due fascicoli "paralleli" sulle due vicende, entrambi con l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio. Sono tuttavia diversi i presupposti dei due episodi, e se per uno appare chiaro che possa trattarsi di un gesto estremo, foese legato a responsabilità di altre persone, per l'altro le circostanze facevano finora propendere più per un incidente che per una morte volontaria.

La tragedia più misteriosa è quella della morte di Rossella Zanin, 59 anni, annegata domenica scorsa a Este (Padova) mentre stava passeggiando con il suo cane, nelle acque del circolo "Oasi no stress", dedicato alla pesca sportiva. In quella struttura era arrivata assieme al compagno, che al momento della tragedia si trovava da un'altra parte a parlare con altre persone. Aveva fatto perdere le proprie tracce, e il suo corpo era stato notato nelle acque del laghetto, a poca distanza del suo cane. Le evidenze hanno da subito fatto propendere per la disgrazia: avventuratasi in acqua per recuperare l'animale, la donna non sarebbe più tornata a riva, forse per un malore.

Ma oggi il procuratore capo di Rovigo, Manuela Fasolato, ha comunicato che il suo ufficio procede per l'ipotesi di reato di istigazione al suicidio, senza persone iscritte nel registro degli indagati. Nei prossimi giorni il magistrato disporrà l'autopsia sul corpo della donna, allo scopo di accertare "la causa e l'epoca del decesso". Appare invece più chiaro e tragico il motivo che avrebbe indotto una donna di origine congolese, A.L, di 40 anni, trovata morta sempre domenica lungo il fiume Po nel comune di Crispino (Rovigo). Il suo allontanamento da casa, a Cerea (Verona), era stato denunciato dal marito il 14 ottobre, e il 15 erano stati rinvenuti alcuni suoi effetti personali nell'area golenale di Occhiobello (Rovigo). All'origine del gesto - ha comunicato la Procura rodigina - vi potrebbe essere la disperazione collegata a una truffa subita dalla donna. Al momento però il fascicolo è a carico di ignoti. Il 28 ottobre prossimo verrà conferito l'incarico per eseguire l'autopsia, al fine di accertare la causa e l'ora del decesso. Le indagini sono state delegate ai Carabinieri di Occhiobello (Rovigo) e Cerea (Verona).


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