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03 febbraio 2025

Treviso

in Duomo i funerali di monsignor Lucio Bonora: "Lascia un ricordo più che buono"

Insieme al vescovo Tomasi presenti circa 130 sacerdoti concelebranti

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

funerale monsignor Bonora

TREVISO - Sono molte le persone che, da ieri, hanno pregato per monsignor Lucio Bonora alla camera ardente allestita nella chiesa degli Oblati: tra loro un gruppo di fedeli di Canizzano, dove don Lucio è stato parroco, che ieri sera hanno recitato il Rosario insieme al parroco, don Rodolfo Budini. Anche oggi erano tante le persone presenti in Duomo a Treviso per i funerali di monsignor Lucio Bonora, morto lo scorso 21 gennaio, al policlinico Gemelli di Roma, dopo una breve malattia, all’età di 73 anni.

In cattedrale erano presenti circa 130 sacerdoti concelebranti. Insieme al vescovo Tomasi, hanno concelebrato anche il vescovo emerito di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, il vescovo emerito di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, e il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, legati da fraterna amicizia a mons. Bonora. Tra le autorità civili erano presenti il sindaco di Treviso, Mario Conte, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Dotto, la sindaca di Caerano di San Marco, Francesca Altin, insieme a numerosi consiglieri, e il sindaco di Lorenzago, Marco D'Ambros. Presenti anche alcuni ex presidenti diocesani dell'Azione cattolica, tra cui Dino Boffo, Clelia Baldissera e Stefano Zoccarato.

Nell'omelia il vescovo ha ricordato le doti e i numerosi servizi di monsignor Bonora, giudice del Tribunale ecclesiastico dello Stato della Città del Vaticano, ed ha voluto ricordare la premura di papa Francesco, che si è informato fino agli ultimi giorni sulla sua salute.

Tomasi ha messo in luce che la vita di monsignor Bonora è stata una "risposta radicale ad una chiamata di amore del Signore Gesù Cristo, vissuta nell’amore per Lui e allo stesso tempo nell’amore per il suo corpo che è la Chiesa, rispondendo alla chiamata a diventare sacerdote. Attorno a questo dialogo di amore durato tutta la vita, si è formata e sviluppata la vicenda umana ed ecclesiale di don Lucio, la molteplicità dei suoi ministeri, la successione dei suoi incarichi, la cura delle sue capacità, la condivisione e il dono dei suoi talenti. In ciascuno dei suoi passaggi, in tutte le sue esperienze di servizio e pastorali don Lucio lascia un ricordo più che buono, per le sue indubbie doti intellettuali e le sue molteplici competenze culturali, con un raggio di interessi e di studi veramente ampio, che comprendeva il diritto canonico, la liturgia, la paleografia, l’archivistica e la diplomatica, campi in cui ha conseguito brillantemente i titoli accademici, e con il filo conduttore della visione storica di ogni evento; e poi per il suo servizio puntuale, preciso, accurato e sempre generoso alla diocesi di Treviso nelle parrocchie, da vicario e da parroco, per sette anni a Canizzano, prima in Azione cattolica ragazzi, poi in curia dove ha ricoperto vari incarichi, e non da ultimo il servizio di canonico del capitolo di questa chiesa cattedrale. Infine, per il suo ministero svolto per la chiesa universale in Segreteria di Stato, dove ha potuto dispiegare le sue capacità e le sue conoscenze. Quanto fosse apprezzato, lo dimostra la Messa celebrata pochi giorni fa in San Pietro e presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Parolin, che ha avuto per don Lucio parole di commossa amicizia (e per questo lo ringrazio di cuore) e – non certo da ultimo – la premura con cui papa Francesco si assicurava al policlinico Gemelli delle sue condizioni di salute, sino agli ultimi giorni".  

E ricordando la recente "Peregrinatio" del corpo di san Pio X, che mons. Bonora ha accompagnato dal Vaticano a Treviso, e poi a Padova e a Venezia, il Vescovo Tomasi ha sottolineato che proprio "all’intercessione di papa Sarto affidiamo la vita di don Lucio", definendo la sua morte "un distacco che sentiamo troppo repentino, ma che viviamo nella salda speranza che ci incontreremo nella vita che non muore, nell’amicizia di Cristo e di tutti i suoi santi". La salma di don Lucio, dopo il funerale, è stata tumulata nel cimitero di Caerano di San Marco, suo paese natale.


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