Edilizia popolare: pronti 60 alloggi per le famiglie in difficoltà
Accordo tra Ater e 11 Comuni della Marca: "La nostra risposta per soddisfare un’esigenza abitativa in questo difficile momento"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Pronte sessanta abitazioni di edilizia popolare per le famiglie in difficoltà in questo momento di emergenza sanitaria e di conseguenza economico-sociale. L’Ater Treviso per dare una risposta a queste famiglie e rafforzare la disponibilità di edilizia convenzionata ha pubblicato una serie di nuovi bandi rivolti alle famiglie meno abbienti in 11 comuni della Marca.
In particolare a Treviso, Conegliano, Oderzo, Montebelluna, Salgareda, San Biagio, Mogliano e Povegliano i bandi sono già pubblicati e verranno prorogati fino al 2 dicembre. Per Asolo, Casale e Resana le procedure per la richieste aperte ufficialmente il 3 novembre con scadenza 14 dicembre.
“Si tratta di circa 40 alloggi - spiega Luca Barattin, presidente dell’Ater Treviso - ai quali se ne aggiungeranno altri 20 ai primi mesi del prossimo anno. E’ questo un modo per soddisfare un’esigenza abitativa di nuclei familiari ulteriori rispetto a quelli che accedono all’edilizia sovvenzionata, nella consapevolezza dell’importanza di dar loro risposta in questo particolare momento”. “I bandi - precisa l’ente pubblico per l’edilizia residenziale - sono nati da un confronto costruttivo con i Comuni nel cui territorio si trovano gli alloggi da assegnare, per dare risposte il più possibile adeguate alle nuove esigenze del tessuto sociale”.
I requisiti per accedere sono sostanzialmente uniformi, ispirati ai criteri e ai principi della legge regionale 39/2017, ma sono state apportate alcune modifiche come il limite massimo di reddito (fissato in 52mila euro annui), e un indice di sopportabilità del canone rispetto al reddito (espresso dall’incidenza dell’importo rispetto al reddito mensile) non superiore al 25% , ma con la possibilità di elevarlo al l 40% previa garanzia di terzi. Ci sono invece differenze nell’attribuzione dei punteggi per i singoli Comuni determinate dalle diverse esigenze che sono state manifestate dai comuni ma che assicura Barattin “non stravolgono un impianto che risulta comunque unitario e coerente”.