ENERGIE RINNOVABILI: "IL GOVERNO CI RIPENSI"
I consiglieri provinciali di opposizione chiedono una commissione per sollecitare il Governo
| Laura Tuveri |
TREVISO - Il nuovo decreto legislativo del Governo contro le energie rinnovabili non piace agli artigiani di Confartigianato e neppure ai consiglieri provinciali di opposizione che invocano il sostegno di Muraro. I consiglieri provinciali hanno, infatti, chiesto l’istituzione di una Commissione provinciale per sollecitare un interessamento del Consiglio provinciale in favore della modifica delle norme governative che disincentivano la produzione di energia da fonti rinnovabili, creando un danno al sistema produttivo trevigiano, già duramente provato dalla crisi.
I consiglieri Stefano Dall’Agata, Lorenzo Biagi, Stefano Mestriner, Marlene Rossetto e Luca De Marco hanno chiesto al presidente del Consiglio provinciale, Fulvio Pettenà, di “valutare le ricadute dei provvedimenti governativi e di legge sul comparto produttivo dei settori collegati alle fonti rinnovabili di energia e al risparmio energetico, oltreché sulle dinamiche occupazionali nella Marca”. Hanno chiesto, in pratica, la convocazione congiunta delle Commissioni Consiliari I A"ttività Produttive" e III "Lavoro", oltre alla richiesta di invitare in commissione i rappresentanti dei lavoratori e delle categorie interessate.
“Il nuovo decreto legislativo di recepimento della nuova direttiva europea sull’uso razionale delle energie rinnovabili si traduce nel blocco degli investimenti”. A pensarla così è Mario Pozza, presidente di Confartigianato della marca trevigiana, un’associazione che in genere è schierata con l’attuale formazione politica che governa il Paese. “In un Paese industrializzato come il nostro serve programmazione non improvvisazione e soprattutto in corso d’opera non si può cambiare una normativa e lo spirito originario della stessa – tuona Pozza.
Il presidente della principale associazione di artigiani della provincia, è fermamente convinto che il disincentivare l’uso delle energie rinnovabili, come prevede il provvedimento del Governo, senza sostenere il settore con provvedimenti volti allo sviluppo di una seria politica energetica a medio e lungo termine, significhi solo creare incertezza negli investitori in un settore in forte espansione il quale è riuscito in parte a riequilibrare gli effetti negativi della crisi economica del comparto casa.
“La retroattività del provvedimento legislativo inoltre, oltre a paralizzare i progetti futuri, per i quali sono già state ottenute tutte le autorizzazioni necessarie, visto che la precedente normativa prevedeva l’attuale sistema incentivante fino al 31 dicembre 2013, bloccherà anche i progetti in via di realizzazione, dato che tale termine è stato ora anticipato al prossimo 31 maggio” ha spiegato il presidente che invita il Governo ad un ripensamento in quanto dovrebbe capire “che le aziende del settore, visto il termine congruo del 31 dicembre 2013, hanno investito economicamente e professionalmente in questo settore cresciuto moltissimo negli ultimi anni”.
Fa, inoltre, sapere che da una ricerca di Confartigianato nazionale emerge che il maggiore dinamismo imprenditoriale sta proprio nel comparto energetico, che ha registrato un tasso di crescita, tra il terzo trimestre del 2009 e lo stesso periodo del 2010, di oltre il 20%. “Il Governo – prosegue Pozza - deve capire che questi provvedimenti “a spot” creano insicurezza e disincentivano gli investimenti, si veda, per esempio, quelli riguardanti le detrazioni fiscali del 55%, che ogni anno vengono prorogate all’ultimo momento. Sempre a proposito di queste ultime non dimentichiamoci un altro elemento penalizzante per il settore: l’introduzione della ritenuta del 10% sui lavori che beneficiano dello sgravio fiscale”.
Il presidente di Confartigianato fa, inoltre, notare l’esistenza di un altro elemento preoccupante. Si tratta della direttiva che modifica di alcuni requisiti per l’accesso alla professione degli installatori di impianti a risparmio energetico che andrebbe a penalizzare quello dell’esperienza lavorativa comprovata presso imprese del settore.
“Staremo ora a vedere il testo definitivo del provvedimento, in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale per capire se le numerose sollecitazioni inviate al Governo sono state recepite, in senso contrario non si faranno attendere le iniziative di protesta da parte di tutte le categorie artigiane coinvolte” ha concluso Pozza.