FADALTO: BOATI IN DIMINUZIONE
L'ipotesi del CRS è che si tratti di rocce profonde che, fratturandosi, generano energia
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO - I boati avvertiti in Fadalto, secondo le registrazioni effettuate dal Centro Ricerche Sismologiche di Udine, sono «diminuiti per numero e intensità». A dichiararlo è il sismologo Pierluigi Bragato che dalla scorsa settimana opera nella zona a nord di Vittorio Veneto che confina con il bellunese.
«Abbiamo evidenziato - aggiunge Bragato - una corrispondenza fra i boati avvertiti dalla popolazione locale e i segnali sismici registrati». I segnali sono stati registrati in particolar modo dalle cinque postazioni mobili installate a partire dal 26 gennaio scorso a cui oggi, venerdì, se ne sono aggiunte altre due.
Al momento dell'analisi dei dati gli esperti del CRS hanno dovuto scorporare il rumore del terreno da altri rumori presenti nella valle, come quelli prodotti dal passaggio dei treni o delle auto sui viadotti e gallerie dell'A27.
I segnali sismici registrati, precisano, non sono quelli di un classico terremoto perchè si differenziano per forma e frequenze.
«Anche se non abbiamo la certezza assoluta - aggiunge Paolo Comelli direttore del CRS - si ipotizza possa trattarsi di masse rocciose poco profonde (qualche centinaio di metri) che si trovano in uno stato di tensione e che, fratturandosi e liberando energia, producono i rumori che la popolazione sente».