Fassa Bortolo, piano per riaprire la cava in Sicilia bloccato da 4 anni
Le Camere di Commercio di Treviso e Palermo al fianco dell'imprenditore trevigiano tentano di sbloccare il progetto da 25milioni
| Isabella Loschi |
SPRESIANO- Le Camera di Commercio al fianco di Fassa Bortolo per aiutare l’azienda a concludere l’iter per aprire un nuovo stabilimento a Santa Nicolella di Agira, in provincia di Enna, in Sicilia.
Da oltre 4 anni e mezzo, infatti, l'azienda trevigiana attende l’ultimo permesso per riaprire la cava di minerali e calcare per la quale aveva previsto un investimento di 25 milioni di euro che porterebbe a circa 100 assunzioni tra occupati diretti e indiretti. Ma la Sovrintendenza ha bloccato tutto perchè una parte del sito risulterebbe “essere di interesse archeologico”.
Una vicenda su cui hanno deciso di intervenire il Governo e le camere di Commerico di Treviso e Palermo. Ieri due presidenti, Mario Pozza e Alessandro Albanese si sono parlati al telefono per capire come potrebbero sbloccare il piano di Fassa. “Abbiamo chiesto di sollecitare le istituzioni locali- spiga Mario Pozza, presidente Camera di Commercio Treviso Belluno - se serve andremo in Sicilia con Paolo Fassa, titolare dell’azienda".