I foglietti appesi in centro? Non sono volantini elettorali ma poesie!
Mentre in città infervora il dibattito politico c’è chi ha deciso di regalare ai castellani un pensiero gentile
CASTELFRANCO - Agli inizi di questa anomala, e non certo per il clima, estate 2020, Castelfranco si ammanta di poesia. Nel consueto passeggio all’interno del castello, i meno distratti avranno sicuramente notato dei fogli di carta plastificati appesi lungo le vie del centro, come in vicolo dei Vetri o sopra il ponte dei Beghi. Sono pagine che riportano brevi poesie, volte soprattutto a far riflettere il lettore sul senso della (propria) vita e a far emergere emozioni dall’inconscio. Nessuna firma, solamente un nome: Stendiversomio.
Si tratta di una forma di attacco d’arte itinerante, al limite del guerrilla marketing: portare la poesia in posti inusuali, dato che «ogni luogo può essere adatto ad accoglierla» come riportato sul sito di questo progetto di poetica errante. Lo Stendiversomio è attivo dal 1° maggio 2014 e ha già “colpito” diverse città italiane, da Bergamo a Napoli, arrivando anche fino a Berlino, sebbene mantenga in Veneto il luogo d’azione privilegiato. Lo stesso nome riflette l’anima veneta, coniugando l’idea di stendibiancheria con quella di “versuro”, termine veneto per l’aratro.
Il braccio secolare dello Stendiversomio è Ma Rea, pseudonimo di Andrea Masiero, conselvano trasferito a Bologna che si autodefinisce «poeta errante e chirurgo visivo», che ha deciso di offrire a tutti i castellani (e non solo) «un viaggio gratuito ed inedito, tra le strofe della poesia».
Leonardo Sernagiotto