GAMBIZZATO FUORI DALLA SALA GIOCHI, IN CARCERE DUE GIOSTRAI
Tutto era nato per un banale diverbio nel parcheggio. L’albanese, un ex pugile, aveva liberato il suo pitbull per salvarsi
PONTE DI PIAVE – Risolto il giallo della gambizzazione fuori dalla sala giochi di Ponte di Piave: sono finiti in carcere due giostrai, la vicenda è stata ricostruita dai carabinieri.
Edmond Periaku, il 30enne albanese gambizzato il 13 giugno all’esterno della sala giochi “Prestige” di Levada, stava aspettando la fidanzata nel parcheggio. Quando è arrivata, la sua auto è passata vicino (forse troppo vicino) ad un gruppetto di giostrai e questo è bastato per accendere la miccia.
Sono volati insulti e pure un mozzicone di sigaretta sul parabrezza dell’auto. Cosa che ha fatto reagire l’albanese poi gambizzato, un ex pugile. Se le sono date di santa ragione, i giostrai erano in tre contro uno. L’albanese ad un certo punto ha fatto liberare il pitbull che aveva in auto, i giostrai si sono spaventati e sono fuggiti. Ma due di loro, Denis Mayer e Jimmy Cavazza, di 37 e 27 anni, sono ritornati poco dopo con un furgone bianco.
Secondo quanto ricostruito dai militari, Mayer sarebbe sceso impugnando la pistola e quindi avrebbe esploso due colpi, anche se solo uno è andato a segno, ferendo Perjaku ad entrambi i polpacci.
Le serrate indagini dei carabinieri hanno stretto il cerchio attorno a loro due in pochi giorni. Mayer è stato scovato in un campo nomadi di Udine insieme alla famiglia ed è stato tratto in arresto lunedì, mentre Cavazza, capito di essere braccato, si è costituito ieri sera nella caserma di Conegliano accompagnato dal suo avvocato.
I due giostrai dovranno rispondere di lesioni aggravate in concorso e di porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico. Non è stato contestato il tentato omicidio perché è stata comprovata l’intenzione di sparare alle gambe.
Rimangono ancora dei particolari da chiarire. Chi ha accompagnato l’albanese ferito in ospedale? Perché nessuno ha chiamato i carabinieri appena accaduto il fatto? Chi ha tentato di cancellare le tracce di sangue all’esterno del locale con della candeggina? Aspetti su cui carabinieri contano di far luce nei prossimi giorni. M. Cer.