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18 febbraio 2025

Treviso

"GENITORI-STEWARD" IN CAMPO CONTRO IL CALCIO VIOLENTO

Padri e madri di baby-calciatori terranno a bada i "colleghi"

| Mauro Favaro |

| Mauro Favaro |

TREVISO – E adesso nei campionati giovanili scendono in campo anche i genitori dei baby-calciatori. Non nel terreno di gioco a dare una mano ai propri figli, chiaro, bensì in tribuna e sugli spalti per cercare di tenere a bada i parentadi dei piccoli atleti che a volte per esaltazione e inciviltà non hanno proprio nulla da invidiare alle curve più calde degli ultras della serie A.

La Figc provinciale, che ieri ha ufficialmente lanciato il nuovo progetto, li ha chiamati “Genitori steward” e li ha dotati di una pettorina ad hoc per farsi riconoscere tra il pubblico. «Avranno la funzione di interagire con gli altri tifosi-genitori in modo tale che i comportamenti durante le gare siano sempre e comunque consoni e corretti – spiega la delegazione trevigiana – che il tifo sia per e non contro, che l’arbitro non sia visto come un nemico e che tutti possano capire che oltre a un sano agonismo non si può andare». Insomma, addetti alla sicurezza a tutti gli effetti per tenere calmi animi pronti a incendiarsi.

La figura è inedita non solamente per i campi della Marca, ma anche per quelli tutta l’Italia. Per il momento i “Genitori steward” vigileranno le tribune, in un periodo di sperimentazione tutto trevigiano, durante le partite dei campionati “esordienti a 11”, “giovanissimi” e “allievi” di sette società - scuole calcio qualificate (Ciprianocatron, Condor S.A. Treviso, Giorgione Calcio 2000, Liventinagorghense, Promogliano, Vedelago 2008 e Acd Villorba) che nelle loro fila ne hanno già individuati una quarantina.

Se le cose dovessero andare bene, cioè se i litigi e gli incidenti che attualmente coinvolgono genitori e dirigenti dovessero diminuire, il progetto verrà esteso ai campionati giovanili di tutta quanta la Penisola. Tanto che il presidente della Figc nazionale, Gianni Rivera, ha già benedetto l’iniziativa messa in campo del delegato della Marca, Ulderico Salvestrin.

Con la speranza che la presenza di un paio di “giubbe gialle” per partita, genitori tra genitori, possa finalmente mettere fine alla pioggia di insulti e litigi scatenata sugli spalti dalla supponenza di chi vede il proprio figlio costretto a giocare tra i dilettanti quando, secondo lui, potrebbe già calcare l’erba della Scala del calcio.

 


| modificato il:

Mauro Favaro

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