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25 dicembre 2024

Cronaca

Giornata mondiale contro l’Aids

La 33esima edizione della battaglia contro la malattia mortale

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

Aids

MONDO - Mercoledì 1° dicembre, si è celebra la Giornata mondiale contro l’Aids. Anche quest’anno viene offerta una preziosa opportunità ai cittadini di tutto il mondo: quella di lottare tutti assieme per un futuro migliore, prendendo coscienza del concreto pericolo che questa malattia mortale costituisce. Infatti, l’istituzione della giornata mondiale contro l’Aids nel 1988 ci ha permesso e ci permette tutt’ora di ricordare quante persone nel passato e nel presente continuano a perdere la vita combattendo coraggiosamente contro l’Aids.

 

La malattia ha cominciato a palesarsi intorno al 1970, ma solo 10 anni dopo, nel 1980, ha ricevuto la dovuta attenzione divenendo materia di studio per il CDC, “Centro per il controllo e la Prevenzione delle Malattie” negli Stati Uniti. Inizialmente conosciuta come “malattia dei gay”, solo nel 1982 ha avuto il suo riconoscimento ufficiale ed è stata nominata “Aids (sindrome da indifferenza acquisita)”.

 

La diffusione della malattia ha avuto maggiore incidenza nei Paesi poveri, specialmente in Africa dove nel 1999 l’Aids occupava il primo posto nella classifica delle malattie mortali. “A quarant’anni dai primi casi conosciuti di AIDS, l’HIV minaccia il mondo. Oggi stiamo perdendo la retta via per quanto riguarda l’impegno dimostrato nel debellare dell’AIDS entro il 2030, non per mancanza di conoscenza o di strumenti per combatterlo, ma per le ineguaglianze che ostacolano le soluzioni per la prevenzione e la cura dell’HIV” – commentano nel loro sito ufficiale le Nazioni Unite.

 

Secondo l’OMS, benché non ci sia ancora nessuna cura per l’HIV (virus che provoca l’AIDS), la chiave per una lotta costante e di successo sarebbe proprio la prevenzione della malattia. Come? Innanzitutto, informandosi sulle cause e sui sintomi da AIDS. I primi indizi sono quelli di una tipica influenza, con febbre, mal di testa, irritazione cutanea e mal di gola. Successivamente si potrebbero verificare gonfiore ai linfonodi, perdita di peso, febbre, diarrea e tosse. “Senza i dovuti trattamenti, si possono sviluppare gravi malattie quali la Tubercolosi, meningite da criptococco, infezioni batteriche e cancri come linfomi e sarcoma di Kaposi”, spiegano gli esperti. La trasmissione, al contrario di quanto si pensa, non avviene attraverso le comuni espressioni d’affetto, quali baciarsi, abbracciarsi o stringersi la mano, ma tramite lo scambio di fluidi corporei come il sangue, il latte materno, le secrezioni vaginali e il liquido seminale. Ad oggi, milioni di persone in tutto il mondo lottano tra la vita e la morte contro l’Aids.

 


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Irene Zorzenoni

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