HO 16 ANNI: FUMO, BEVO E FACCIO TANTE ALTRE COSE PROIBITE
Le “canne”, i “piccoli furti” dai cinesi, le “pomiciate” e le “bugie”. Avere 16 anni oggi costa. Come ieri, ma forse un po’ di più
TREVISO - Non è che non conoscano le regole. Le conoscono eccome (anzi sanno tanti di quei dettagli giuridici che neanche t’immagineresti): il fatto è che non le riconoscono come proprie, le regole. O meglio: accettano solo di seguire quelle che appartengono a una sorta di etica naturale, istintivamente accettabile. Ogni altra staccionata, ogni costrizione che in qualche modo possa limitare la loro libertà di sperimentare la vita (anche nei suoi eccessi) può (deve, in qualche caso) essere abbattuta.
I sedicenni, gli adolescenti (molti degli adolescenti di oggi), sotto la superficie piana dell’indifferenza che sembra contraddistinguerli e omologarli, nascondono l’energia deflagrante di correnti contrastanti, di turbamenti soffocati. Pronti a diventare un’onda anomala di ribellione. Di contraddizione. E di guai. Le informazioni riportate in questo servizio non sono istituzionali. Vengono da ragazzi di 15/16 anni che risiedono in diversi comuni della Sinistra Piave. I nomi che riportiamo, nelle interviste, sono pseudonimi, scelti per tutelare l’anonimato.
Hai mai provato la superskunk? Magari inciampano sulla tavola degli elementi chimici di Mendeleev, ma la classificazione delle droghe la conoscono benissimo. Quasi tutti i sedicenni fumano. E chi non fuma ha almeno una volta dovuto dire no a una sigaretta. Ma non è solo il tabacco a circolare nelle scuole, nelle stazioni, nei parchi dei piccoli e grandi comuni: marijuana, hashish e “messicani” si trovano ovunque, facilmente, e (quasi sempre) al “modico” prezzo di 10 euro al grammo.
Gli studenti pendolari sono più “fortunati” nello “sforzo” di procurarsi delle sostanze illegali. Il cambio della corriera, il passaggio accanto a una stazione o il tragitto consueto verso scuola permette loro di procacciarsi erba del tipo orange, purple, white, skunk o superskunk. Bastano cinque minuti a consegnare un biglietto da 10 euro a un tale che in qualche modo è facile identificare e ricevere in cambio un grammo di “fumo”. Basta un po’ di pellicola o un ingegnoso taglia/richiudi al pacchetto di sigarette per sigillare quel fumo che i cani anti-droga potrebbero scovare. E comunque i nascondigli per mettere a riposo temporaneo le droghe ci sono: lungo le strade della città e anche dentro le aule di una scuola. Secondo Jack (il nome è di fantasia), se in una qualunque scuola superiore, venisse fatta un’ispezione, un giorno qualunque della settimana, almeno due ragazzi su venti verrebbe trovati in possesso di qualche cosa-che-non-va. Ma il modo per imbrogliare il nasone dei cani c’è sempre, per cui…
“Il problema – dice Jack – non è tanto nascondere la droga, quanto avere sempre a disposizione i soldi necessari per pagarla. I ragazzi, in genere, iniziano a fumare dalla prima superiore. I genitori gli danno un po’ di soldi per il panino, per la bibita, per le necessità immediate. Quei soldi finiscono dal tabaccaio. Ma prima o poi i genitori ti sgamano. Scoprono che fumi e ti tagliano i fondi. Non puoi più contare sui pochi euro che ti servono. E allora devi inventarti un modo per gestire il piccolo patrimonio di soldi liquidi. Questo non ti impedisce di farti una canna, anche quotidianamente, perché la canna è comunque condivisione. I ragazzi se la passano e basta una tirata o due, anche prima di mettere piede a scuola, che ti senti già meglio.”
Meglio in che senso? La marijuana ti dà un po’ di grinta, di allegria, di capacità di concentrazione. Ti fa aiutare a superare la giornata. In fondo è solo un po’ d’erba, di fumo…Non è che ci possiamo sempre permettere un purino (una canna fatta di marijuana e hashish non mischiati al tabacco).
La marijuana vi fa stare meglio perché ne avete appurato gli effetti positivi o per sentito dire? A dire il vero, ad alcuni, non dà nessun effetto. Ma a molti fa…aprire gli occhi. E poi non è una sostanza sintetica, potenzialmente pericolosa. Non è nemmeno cocaina: anche la cocaina è facilmente rinvenibile, ma costa 50 euro al grammo e quella nessuno se la può permettere… E comunque il fatto di fumare canne è ben visto socialmente. Chi sa fa canne è un figo. Un figo e uno sfigato, per certi versi, visto che è soggetto a una droga che può dare dipendenza.
Un preservativo nella tasca dei jeans. Se è vero che di sesso i sedicenni sanno poco (“Che cos’è il coito interrotto?” è una delle domande a cui metà di loro non riesce a rispondere), è anche vero che in giro sono pochi i sedicenni che non hanno ancora avuto un rapporto sessuale completo. Magari in piedi, contro il lavandino dei bagni della discoteca, magari nella camera da letto di un amico, insieme ad altre due coppie impegnate nella stessa pratica. Il sesso, come la “canna” fa figo. Fa figo soprattutto un maschio, dicono i ragazzi. “Un ragazzo che colleziona ragazze ha un’attrazione sociale forte. Una ragazza che si dà facilmente, no.”. Ad affermarlo è Mike (solito nome di fantasia) che aggiunge: “Oggi vale più che mai la metafora della serratura. Non la conosce? La metafora è questa: una serratura che si fa aprire da più chiavi non vale nulla, ma una chiave che apre molte serrature è il top. Vuol dire che una ragazza “facile” ha la fama segnata negativamente, perché prima di riabilitarsi dovrà far dimenticare che è stata superficiale, mentre un maschio che “si fa” 13 donne in un pomeriggio com’è successo al mio amico Gio, è una “chiave” niente male: un attrezzo o un personaggio di cui tenere conto.”
E’ meglio avere molte ragazze o una ragazza di cui si è innamorati? “L’amore è un elemento fondamentale – replica Mike -. L’amore vince ogni partita, sesso compreso. Ma è anche vero che facendo coppia fissa, avendo un unico amore, ci si precludono esperienze che a malincuore si vorrebbero lasciar andare.” Ma chi “si fa” 13 ragazze in un solo pomeriggio usa delle precauzioni? “La maggior parte di noi – replica Mike – ha un preservativo nel taschino. Ma non tutti lo usano. A volte ci lascia trascinare dalla foga, dall’occasione. E poi anche i preservativi costano…bisogna farne buon uso.”
Una birra dopo la scuola. Chiedete ai sedicenni (sinceri) di che cosa parlino tra loro. La risposta è: droga, sesso, alcol. Birra, vino, supercolici sono l’altra faccia della loro quotidianità. O meglio del weekend. Se durante la settimana l’alcol è bandito, il sabato sera diventa l’ingrediente privilegiato dello sballo. Il fine settimana sembra sia necessario darci dentro. Con birra, vino, superalcolici. “In discoteca – dice Rob – i minori di 15 anni non dovrebbero entrare e i minori di 18 anni non dovrebbero consumare alcol. In realtà gli esercenti chiudono gli occhi. Il fine settimana a bere sono soprattutto le ragazze: l’alcol le disinibisce e bevono tantissimo, molto più dei maschi. Ma a essere un po’ sballati sono soprattutto i ragazzini delle medie. Dai 12/13 anni i ragazzi iniziano a bere. Vanno al parco con le lattine di birra e finché non si sentono un po’ fuori non smettono. Noi, sedicenni, in genere sappiamo quando fermarci. Conosciamo gli effetti di alcol e droghe e ci diamo un limite, prima che sia troppo tardi. I ragazzini più piccoli non conoscono questo limite. Si ubriacano alle tre del pomeriggio, perché vogliono sentirsi parte del gruppo. E’ terribile. E triste”.
Sesso, alcol, droga. C’è altro di “proibito”? “Il furto”. Ringo (nome di fantasia) risponde volentieri alla domanda. “Il furto, piccolo o grande che sia, per la maggior parte di noi è un modo e un mezzo per imporsi. Per provare la paura adrenalinica del proibito. Ciascuno di noi ha rubato o tentato di rubare qualcosa: un braccialetto, un orecchino, un vestito, un cellulare o una bicicletta. I furtarelli li commettiamo quasi sempre in gruppo, spalleggiandoci reciprocamente. Prendiamo oggetti piccoli, così, tanto per sentire il brivido del proibito. Tanto per sfidare qualcuno, qualcosa. Non abbiamo bisogno di un altro braccialetto: lo rubiamo per sfidare la legge, noi stessi. I negozi che prendiamo di mira sono soprattutto quelli dei cinesi: lì è facile sottrarre merce. Ma anche le biciclette legate col lucchetto sono una bella preda. A volte qualcuno di noi commette furti più grossi, valutando i rischi, ovvio. Furti alle carrozzerie, per esempio. Per prendere quei pezzi di ricambio che servono a modificare lo scooter…perché lo scooter di un sedicenne è quasi sempre modificato.”
Felicità. Alla fine delle chiacchierate, chiedo ai ragazzi interpellati se siano felici. Se sentano un vuoto esistenziale o se pensino che la loro vita sia bella così com’è. Le risposte si affastellano. Ma si allantonano (cone spesso succede) dal nocciolo. A un certo punto Bob (è uno pseudonimo) interviene. Tacita il gruppo. “Io vorrei rispondere alla domanda sulla felicità – dice Bob – . Io sono felice anche se so di non essere sulla strada giusta. Sono felice perché ogni trasgressione che compio, ogni esperienza che faccio penso mi sia dovuta. Credo ci siano emozioni che si debbano provare solo alla mia età. Che abbiano un limite di tempo. E io queste emozioni le voglio vivere. Anche solo per raccontarle, domani, ai miei figli.“
Emanuela Da Ros