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21 dicembre 2024

Treviso

Indagine sull'alternanza scuola-lavoro

La percezione degli industriali trevigiani e padovani

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

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| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

Indagine sull'alternanza scuola-lavoro

TREVISO - Confindustria di Treviso ( in foto la vice-presidente Sabrina Carraro, delegata per la scuola e formazione) e la consorella di Padova, da tempo in sintonia su molti progetti, in collaborazione con la Fondazione Nord Est hanno effettuata un'indagine per continuare la riflessione sull'alternanza scuola lavoro, che, rispetto al passato, da tre anni coinvolge anche i licei.

Chiaro da sempre l'obiettivo di fondo, che si può riassumere nella necessità di "integrare i giovani nella società e renderli competenti nella sfida del Paese. Farli entrare nel mondo del lavoro e soprattutto metterli nella condizione di avere capacità e conoscenze adeguate alle trasformazioni del mondo industriale e delle professioni".

Per gli industriali il nuovo strumento pedagogico-didattico vorrebbe "far tornare ai ragazzi la voglia di entrare nelle imprese, lavorare sulle loro motivazioni e rendere più forte il collegamento tra scuola, aziende e territorio, per progettare insieme percorsi formativi on the job che orientino i giovani (e le loro famiglie) a scelte consapevoli per il loro futuro. Con la consapevolezza che il capitale umano è la scommessa che il Paese deve vincere in questa fase di ricambio generazionale".

In questi ultimi due anni sono state molte le imprese che hanno avviato progetti di alternanza, pur con difficoltà operative e problemi di comprensione reciproca nel dialogo con la scuola.

Quali modalità hanno seguito nella realizzazione dei progetti? Con quali obiettivi strategici? E con quali risultati?

A queste domande ha cercato di rispondere l’indagine, effettuata a ottobre, che ha coinvolto 613 aziende associate a Confindustria Padova e Unindustria Treviso e rappresentative di tutti i settori e di tutte le dimensioni aziendali.

Spigolando tra i molteplici dati raccolti, vale la pena soffermarsi su questi dati significativi:

 Il 40,5% delle imprese intervistate ha partecipato a progetti di alternanza scuola lavoro: 39,6% a Padova e 41% a Treviso. Sopra la media la partecipazione nel settore metalmeccanico (52,3%) sia a Padova (49,4%) che a Treviso (54,3%). La partecipazione aumenta con il crescere della dimensione aziendale: 30% fino a 19 addetti, 45,6% fra 20 e 49, 53,9% fra 50 e 249 e 64,8% oltre 250 addetti. Una residuale percentuale del 4,1% non ha partecipato ma intende farlo in futuro (3,4% Padova e 4,6% Treviso).

Tra le criticità emerse durante l'indagine, gli imprenditori hanno sottolineato "il tempo che il personale deve dedicare per seguire tali attività (53,5%), ma anche la mancanza di un progetto condiviso (32%) e all’eccessiva burocrazia (25,6%)".

In riferimento alle modalità di partecipazione ai progetti di alternanza, "l’inserimento degli studenti in azienda ha interessato il 96,3% (94,5% Padova, 97,4% Treviso)".

Proseguono anche altre modalità di incontro tra aziende e studenti:

a) le visite in azienda delle classi (18,9%);

b) le testimonianze professionali di imprenditori e manager nelle scuole (7,9%).

Sugli obiettivi strategici, individuati tramite una sola opzione, sottesi all'interesse per l' alternanza scuola-lavoro, questa è la graduatoria:

1) desiderio di orientare i giovani (29,8%);

2) opportunità di identificare nuove leve per l’azienda (29,4%);

3) interesse per lo sviluppo del territorio(16,1%);

4) desiderio di formare competenze richieste dal mercato del lavoro (14,5%);

5) promozione della propria immagine (l’8%);

6) desiderio di lasciarsi contaminare dalla visione dei giovani (2,2%).

In rapporto alle dimensioni delle aziende, le micro sono più della media interessate a orientare i giovani (35,3% fino a 19 addetti) e a formare competenze (18,6%), mentre l’azione di scouting sembra crescere con la dimensione aziendale: 22,7% fino a 19 addetti e 48,4% oltre 250.

Il giudizio complessivo sull’esperienza registra questi dati: è positivo per l’88% degli imprenditori, con questi due sottosistemi: 68,2% abbastanza positivo e 19,8% decisamente positivo.

L'ultima considerazione mette in luce che sono "maggiormente soddisfatte le grandi imprese oltre i 250 addetti, che danno tutte giudizi positivi, e per una quota del 92,7% fra 50 e 249 addetti".

pietro.panzarino@oggitreviso.it

 


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