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28 novembre 2024

Vittorio Veneto

E intanto la casa di Da Ponte cade a pezzi (sul marciapiede)

Qualcuno aveva tuonato di trasformarla in museo. Ma le intemperie nel frattempo la trasformano in macerie

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

casa Lorenzo Da Ponte

VITTORIO VENETO - Dunque la messa in vendita della casa natale di Lorenzo Da Ponte scatenò lo scorso autunno una folata di roboanti esternazioni; dal monumentale Riccardo Muti al pacioso ministro Sangiuliano, dall’iracondo Sgarbi all’ animalista sindaco Miatto alla erudita assessora Uliana. A finire, il suggello di presidente e vice dell’Associazione nazionale case della memoria che sancirono come, trasformare il civico 163 di via Manin in casa museo, era un “atto doveroso e un’opportunità”.

Ora, a tale tsunami di buone intenzioni è subentrata, inaspettata com’esso emerse, una piatta distesa di sabbie silenti. L’impressione -prima de parlar tasi- è che alcuni abbiano parlato senza aver la più pallida idea della realtà.

Infatti: 1) la casa non è più quella in cui nacque il Librettista di Mozart, la parte bassa della facciata e gli interni del piano terra sono stati stravolti; 2) in zona non ci sono parcheggi; 3) oltre ai documenti che forse lo studioso concittadino Giampaolo Zagonel potrebbe fidarsi di donare cosa vi esporremmo di attrattivo, una statua in cera di Da Ponte?; 4) Vittorio soffre di un sistema museale dispersivo, illogico, dai bilanci in rosso. Non pare opportuna altra zavorra.

Al punto 5) mettiamo la fresca notizia. Nei giorni scorsi, di nuovo, pezzi di intonaco si son staccati dalla “casa dei fantasmi” adiacente al civico 163 spargendosi sulla sottostante ciclabile. Tale civico 161, di alto valore storico, pare coevo della casa dapontiana e talora confuso con essa, è in rovina come tanti altri pregiati pezzi di storia cittadina. In più, lo stato di muri e del tetto minacciano altri distacchi sulla trafficata Manin e probabili danni, per infiltrazioni, alle case vicine. Il suo risanamento sarebbe condizione primaria per allestire ‘sto museo e pure, prima ancora, perché il comune acquisti l’immobile. Detto ciò il sognante progetto del museo svanisce, come altri, prima di muovere un passo.

Nota in calce: certi soggetti sedicenti devotissimi a Da Ponte mai si sono ad esempio attivati, al netto delle solite chiacchiere da spritz, per gemellare Vittorio con Salisburgo, la città di Mozart.

 

 


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Michele Bastanzetti

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