Castelfranco Veneto - Con Tina Anselmi fece un viaggio, in Cina. Era il 1978 e la deputata di Castelfranco, prima donna ministro della Repubblica, aveva appena traslocato dal dicastero del Lavoro a quello della Sanità. Se la ricorda bene quella trasferta Dacia Maraini. Con loro viaggiavano anche Emma Bonino e Susanna Agnelli. Non ha dimenticato neppure le risorse di empatia che possedeva e di simpatia che sapeva suscitare, unite a una genuina capacità di dialogare e accogliere opinioni diverse dalle sue. E soprattutto la competenza nel suo lavoro.

Si sorprende Dacia Maraini quando apprende che la Castelfranco dove Tina ha sempre vissuto e a cui è stata dedita non abbia ancora deciso se e cosa intitolarle. L’ospedale, ad esempio, alla madre del Servizio sanitario nazionale. Meglio ancora, suggerisce la scrittrice, “una scuola, perché è il luogo dove si formano le nuove leve”. Una intitolazione Tina se la merita tutta: “L’ho conosciuta come persona energica, intelligente, impegnata. Del resto aveva fatto la Resistenza e non aveva paura di niente e di nessuno”. Né da ministro né (più ancora) da presidente della Commissione di inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli.

“Non avevamo mica le stesse idee, però io ho sempre guardato a ciò che fanno le persone. E Tina Anselmi come politica ha realizzato davvero molto. Rispettava e parlava con tutti, senza preconcetti. C’è da essere fieri di averla avuta come concittadina”.