Treviso - I consiglieri provinciali Stefano Mestriner (Federazione della Sinistra) e Luca De Marco (Sinistra Ecologia e Libertà) chiedono le immediate dimissioni di Barbara Trentin, attuale assessore provinciale alle Politiche sociali visto che il neo assessore regionale ai Servizi sociali, il trevigiano Remo Sernagiotto( Pdl), la vuole a capo della sua segreteria.

I due consiglieri, in caso di mancate dimissioni di Trentin, presenteranno una mozione di sfiducia nei confronti del membro dell’esecutivo, il prossimo lunedì 19 aprile, in occasione di un consiglio provinciale straordinario convocato per approvare in “modo stranamente urgente” l’accordo di programma sull’area del Menarè.

Mestriner e De Marco sono, infatti, “fermamente contrari” all’ipotesi che Barbara Trentin mantenga il suo posto di assessore sostenendo che essere coordinatrice della segreteria di un assessore regionale non le consentirebbe di svolgere con la dovuta dedizione l’attività di assessore regionale.

"Non ci sembra inoltre di pretendere troppo se chiediamo di avere degli assessori con un certo margine di autonomia, che rispondano al presidente della Provincia e al Consiglio provinciale e non al loro capo che sta in Regione, di cui sarebbero delle mere propaggini”.

Mestriner e De AMrco vanno oltre: “Anche se probabilmente nessuno sentirebbe la mancanza di un’assessora il cui operato giudichiamo fortemente negativo, o meglio fortemente inconsistente: ottima promotrice di seminari ed eventi comunicativi ai quali invitare il ministro Sacconi, ma inefficace nel conseguire obiettivi utili ai trevigiani in fatto di politiche sociali; se non addirittura dannosa per l’ente come nel caso del fallimentare avvio del nido aziendale al Sant’Artemio.

E’ bene quindi che in concomitanza all’assunzione di questo nuovo e immaginiamo ben remunerato incarico Barbara Trentin lasci l’assessorato in Provincia. Siamo anche sicuri che non sarà necessaria una sostituzione, ma che sarà sufficiente distribuire ad altri assessori le poche vere deleghe sul sociale: in questo modo si potrà anche ridurre la spesa “politica” della Giunta, facendo un passettino verso la netta riduzione del numero di assessori che il prossimo anno sarà imposta dalla legge.