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24 aprile 2024

Treviso

L'Avis cerca giovani donatori: "Puntiamo su digitalizzazione e social"

Oggi gli avisini nella Marca sono 34.901

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

donatore di sangue

TREVISO - L’Avis Provinciale di Treviso “si fa le analisi” sul suo stato di salute, commissionando un’indagine condotta su donatori ed ex donatori. Il progetto, che ha raccolto 3.893 contributi tra l’approfondito questionario online e le interviste dirette, fotografa una compagine associativa attiva e animata per la maggior parte dall’altruismo e dal senso civico, ma anche molto propositiva sui possibili punti di miglioramento nell’organizzazione delle donazioni.

La ricerca condotta tra maggio e luglio 2022 dalla sezione provinciale dell’associazione volontari italiani del sangue delinea un quadro complessivamente positivo sullo stato di salute delle donazioni nella Marca. Tra i temi cardine ci sono motivazioni e modalità del percorso di donazione di sangue ed emocomponenti da parte di donatori ed ex donatori, le loro necessità logistiche, le informazioni d’interesse e i canali di comunicazione utilizzati. Un carotaggio fortemente voluto da Avis per scoprire punti di forza e criticità del sistema e per farne strumento di crescita e miglioramento per il futuro, interpellando in prima persona proprio i 34.901 iscritti della Marca. Di questi 30.127 sono quelli attivi e 1.677 hanno iniziato quest’anno a donare. Il totale delel donazioni nei primi dieci mesi del 2022 ha superato quota 38mila tra sangue intero, plasma e piastrine.

“C’è stato un lieve calo nelle donazioni che contiamo di recuperare al più presto - sottolinea Stefano Pontello presidente Avis provinciale - In ogni caso l’autosufficienza non è a rischio”. Per aumentare il numero di donatori, raggiungendo i più giovani, l’Avis ha realizzato la ricerca. “Complessivamente - spiega Pontello - dai dati raccolti si registra che per la maggior parte del campione la motivazione che porta a donare è il puro altruismo (70%) o il dovere civico (12%) ma lo fanno anche per motivi di altra natura, come la possibilità usufruire delle analisi del sangue gratuite (2%). Sicuramente un intervento sistematico su alcune criticità, come la digitalizzazione e semplificazione procedure delle donazioni, permetterebbe una maggiore frequenza di donazione dei già avisini e un ampliamento significativo della platea di possibili donatori sul territorio”. Proprio su questi punti Avis è già al lavoro per mettere in atto una serie di azioni per facilitare l’inserimento e la permanenza dei nuovi donatori. 

 


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