L'Electrolux si è insediata, si è arricchita. E ora?
Dibattito sulla crisi delle aziende tra deputati e sindacalisti
CAMPOLONGO - La vertenza Electrolux è solo l'ultima di una serie di vicende che, anche nel nostro territorio, vedono la continua chiusura di aziende artigianali, commerciali, industriali. Nell'intera Sinistra Piave Electrolux significa centinaia e centinaia di posti di lavoro, diretti e nell'indotto, oltre a decenni di sviluppo e storia tecnologica e manifatturiera di un intero territorio. La crisi generale del settore degli elettrodomestici va affrontata a livelli più ampi, in sede governativa ed europea. Questo lo sfondo che ha messo in moto l'ultima iniziativa sul nostro territorio.
Il Circolo del Partito Democratico di Conegliano ha organizzato ieri sera, giovedì, presso il Centro sociale di Campolongo, l' incontro con Franco Frigo, parlamentare europeo, Floriana Casellato e Simonetta Rubinato, deputate del Pd, Antonio Bianchin, Segretario Fim Cisl Treviso e Giacomo Vendrame, Segretario Provinciale Cgil. Il neo segretario del Pd di Conegliano, Andrea Barazzuol è stato tenuto a battesimo con una iniziativa di forte impatto, anche emotivo, sul delicato argomento riguardante il lavoro. Da vecchio storico il sindacalista Bianchin ha evidenziato che si sta cercando di smantellare il comparto elettrodomestico a Treviso e a Porcia, ricordando alcuni dati fondamentali: nel periodo di massima fioritura della Electrolux c'erano 12 stabilimenti e 20.000 dipendenti, oggi invece ci sono, purtroppo, quattro stabilimenti e 6000 dipendenti. Vengono chiesti 400 esuberi su 1200 dipendenti: questo significa che la proprietà di fatto sta cercando di chiudere lo stabilimento.
Giacomo Vendrame, dopo aver ricordato che l'Electrolux ha disatteso gli accordi sottoscritti, inserendo esuberi aggiuntivi, ha evidenziato che la vertenza si aggiunge ad altre, anch'esse pesanti, tra le quali il settore del legno, che ha visto ridotto di un terzo i propri dipendenti nella provincia di Treviso negli ultimi tempi. Ha ricordato che si vanno perdendo professionalità e competenze, mentre si avvicina la desertificazione del territorio trevigiano, per cui anche le istituzioni locali devono collaborare concretamente, mettendo in atto iniziative, che possano ridurre i costi dell'impresa, al di là di quello riguardante il costo orario per ora.
L'onorevole Casellato ha esordito ricordando la storia triste che le era capitata qualche giorno fa, quando un sessantenne non di Maser, dove ella è sindaco, ma di un Comune vicino, durante il colloquio piangeva, mettendo in luce che era stato licenziato, sua moglie non lavorava e aveva un figlio all'Università; secondo l'attuale legislazione per due anni non potrà percepire la pensione né di fatto potrà lavorare. E allora la vita diventa molto, molto dura. Ha sottolineato che il lavoro deve essere considerato come un valore sociale e che pertanto bisogna guardare in avanti, mettendo anche in discussione tutti gli strumenti finora adoperati dai cosiddetti ammortizzatori sociali, per utilizzarli con maggiore efficacia sullo sviluppo del territorio per il futuro.
L'europarlamentare Frigo, arrivato a Bruxelles un anno fa, dopo le dimissioni della Serracchiani, ha sottolineato due aspetti della vicenda Electrolux : il primo, purtroppo ancora considerato un problema, è quello che riguarda soltanto quell'azienda e non tutta la comunità di questo territorio, quasi che altri debbano risolverla; il secondo, anche in base alla sua esperienza europea, è che l'Italia non si presenta mai come Sistema-Italia, nel senso che su ogni problema ci sono tante soluzioni, ciascuna delle quali è difforme da tutte le altre. L'Italia continua a immaginarsi l'ombelico del mondo, ricordando i fasti del passato. Siamo una piccola realtà in un contesto globale e i cosiddetti euroscettici non hanno capito che il mondo va avanti senza l'Italia e che, se dovessimo uscire dall'Europa, i problemi non diminuirebbero, ma aumenterebbero vistosamente.
L'intervento della Rubinato è partito dalla considerazione che manca l'evidenza mediatica, di tutti i media in genere, sui problemi di casa nostra, sulle questioni strategiche del nord-est. La stessa Confindustria non è apparsa per niente convincente, soprattutto a livello nazionale, ma anche qui, nei nostri territori. Gli imprenditori non si pongono il problema della desertificazione industriale anche della nostra provincia e manca una visione regionale per i prossimi 10 anni. La sfida riguarda non soltanto i sindacati e la politica, ma tutta la classe dirigente. Siamo in zona Cesarini per questo territorio. Il frigo, e non solo, va verso l'est, per cui nel semestre di presidenza europea da parte dell'Italia questo nodo deve essere posto all'attenzione di coloro che prendono le decisioni. Prendendo spunto da quanto è già successo in Germania, l'Europa sulla delocalizzazione deve far valere un nuovo principio: quanto vale, quanto pesa ciò che l'Italia ha dato all' Electrolux da quando si è insediata nel nostro territorio? Questo è un valore reale e non può non essere pagato. Coloro che, dopo essersi arricchiti su un territorio, vanno altrove, magari per saccheggiare un terreno vergine, almeno per alcuni anni, devono pagare pegno! E' seguito il dibattito.