Leo Gassman: "Sono fortunato, ma la mia è una famiglia anche impegnativa"
Parla il vincitore della categoria Nuove proposte
| Barbara Carrer |
Parte in modo pacato e finisce urlando di gioia sui social Alessandro Gassman per la vittoria del figlio Leo al Festival nella sezione Nuove proposte. Quasi un ragazzo d’altri tempi, Leonardo, in netto contrasto con una generazione esibizionista e aggressiva: parla piano, ringrazia, sorride sempre, presentandosi sul palco in punta di piedi. Senza fare il personaggio o far leva su un cognome importante che, tuttavia, sarebbe ipocrita non considerare. Nel suo curriculum una partecipazione ad X-Factor dove Gassman si era presentato senza dirlo alla famiglia. Il brano vincente, “Vai bene così”, è un invito ad accettare i propri fallimenti e ad imparare che la vera sconfitta non è cadere, chiedere scusa e ripartire, ma l’ossessione della vittoria.
Vittoria a parte, che voto darebbe alla sua esperienza sanremese?
“Il massimo dei voti. Lo considero un onore e un ricordo che porterò sempre nel cuore. Non potrei chiedere più nulla alla vita”
E alla sua performance?
“A me non dò un voto, quello che conta è solo regalare emozioni. E pensare che la prima sera tremavo…”
Cosa farà dopo il Festival?
“Uscirà il mio primo album, un modo per presentarmi e veicolare un messaggio cui seguirà un mini tour con i brani dell’album e delle cover. Il primo progetto cade però questo lunedì: ho un esame all’università ( studia cominicazione in un college inglese a Roma) che non posso proprio perdere”
Per quale dei suoi colleghi big tifava?
“Mi è piaciuta Elodie. Sono, poi, molto amico di Anastasio, lo considero un ’ottima penna”
Che valore ha per lei la musica?
“La considero uno strumento per fare del bene e diffondere positività”
Che rapporto ha con la famiglia e il suo cognome?
«Mi reputo un ragazzo fortunato, ma la mia è una famiglia anche impegnativa. Con i miei ho sempre avuto un ottimo rapporto: mi hanno sempre lasciato libero di scegliere pur seguendomi molto attentamente”
I suoi autori di riferimento?
“Jovanotti, Vasco, Tenco, Fossati"
Cos’ha provato quando ha passato la selezione che la portava al Festival?
“Tanta gioia. Avevo appena subito una forte delusione a livello lavorativo e di amicizia e poter veicolare la mia esperienza su un palco del genere era per me molto importante”
Che attenzione riserva alla sua immagine?
“Molto poca: il mattino mi sveglio e, per così dire, mi vesto al buio. Preferisco essere me stesso, senza stupire, senza filtri. Diffido di chi fa il personaggio” I
l suo brano termina con la parola asimbonanga, cosa significa?
“ E’ un’espressione zulu che significa «non lo abbiamo visto» e dà il titolo ad una canzone di Johnny Clegg dedicata a Nelson Mandela”