IL MALE OSCURO DILAGA IN SINISTRA PIAVE
Aumenta il numero delle persone affette da depressione nel territorio dell'Usl 7. Soprattutto donne
| Milvana Citter |
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Conegliano - Il male oscuro si espande in Sinistra Piave. Nel territorio dell’Usl 7 l’incidenza delle persone affette da depressione, 6.9 ogni mille abitanti, è maggiore rispetto al resto del Veneto, 4.7 ogni mille abitanti. E si tratta soprattutto di donne, il doppio rispetto agli uomini. Per questo in arrivo uno spazio dedicato. Triplicati anche i decessi tra le persone affette da disturbi psichici. Venerdì se ne discutono cause e terapie in un convegno venerdì alla Nostra Famiglia.
E’ sensibilmente aumentato il numero delle persone che, nel corso del 2009, si sono rivolte ai servizi del dipartimento di salute mentale dell’Usl 7 per patologie legate ai disturbi dell’umore, depressione in primis. Un aumento che ha indotto l’azienda sanitaria a correre ai ripari, attivando un servizio dedicato a questa patologia: “Ai pazienti – spiega il primario del reparto di Psichiatria e responsabile del Dipartimento di salute mentale Giulia Perini -, vogliamo riservare trattamenti sempre più personalizzati, con spazi e personale dedicati agli specifici disturbi. Per questo sarà attivato, a breve, l’ambulatorio per i disturbi dell’umore. Certo le risorse non sono illimitate e quindi non possiamo fare molto, ma cominciare con uno spazio dedicato in cui opera personale specializzato è un ottimo inizio per un disturbo che, storicamente, ha avuto più attenzione dal settore privato piuttosto che in quello pubblico”. Un servizio specialistico rivolto a chi, sempre più frequentemente, vive quello stato di disagio che va sotto il nome di depressione che la dottoressa Perini ha già avviato a Padova nel 1989 . Un male subdolo, che tende ad isolare il paziente con gravi ripercussioni sulla sua vita privata e sociale. Ad esserne colpite soprattutto le donne: "Anche da noi - continua la dottoressa Perini -, si confermano i dati europei e nordamericani. Ad essere affette da depressione sono soprattutto le donne. L'età più critica è quella che va dall'adolescenza all'età giovane adulta. Comunque è evidente ed è riconosciuta una chiara differenza di genere nell'incidenza della patologia".
All'origine del disturbo, una serie di cause: "Le motivazioni sono varie, si va da cause biologico-ormonali a cause ambientali e sociali. L'allungarsi dell'adolescenza, non tanto come età biologica ma a livello relazionale. Il ruolo sociale che è spesso quadriplicato dai tempi moderni in cui alle donne viene chiesto di essere attive su vari piani con un'estensione delle responsabilità. Ci sono insomma una serie di cause, concatenate che portano alla depressione così come a molti altri disturbi dell'umore e d'ansia".
Nel 2008 al Dipartimento di salute mentale si sono rivolte 3285 persone. In pratica ogni mille abitanti 18 hanno avuto problemi psichici: da disturbi dell’umore a quelli schizofrenici o psicotici fino ai disturbi dell’ansia. Anche per le patologie più gravi come la schizofrenia o le psicosi, si nota per l’Usl 7 un’incidenza maggiore rispetto al resto della regione: 4.1 persone ogni mille abitanti contro le 3.4 persone ogni mille del Veneto. Meno frequenti i disturbi d’ansia: 2 persone ogni mille, anche se si tratta di pazienti che difficilmente si rivolgono spontaneamente al servizio: “Vogliamo fare uno sforzo – continua Perini -, proprio per intercettare, in collaborazione con i medici di famiglia e il pronto soccorso, quella vasta area di persone affette da disturbi d’ansia che attualmente non chiede aiuto”.
E intanto un altro dato allarma i responsabili del Dipartimento di salute mentale: l’aumento della mortalità nei pazienti psichiatrici: “Le persone con malattie psichiche complesse- conclude il primario -, quali disturbi schizofrenici, bipolari, e depressione, si ammalano e muoiono più del resto della popolazione. La mortalità in queste persone è infatti 2/3 volte più elevata rispetto al resto della popolazione. Un eccesso di mortalità non dovuto esclusivamente al maggior numero di suicidi, ma associato a malattie fisiche, soprattutto cardio e cerebrovascolari su cui incidono fattori genetici e stili di vita. Deve essere pertanto un nostro obiettivo primario la stretta collaborazione con gli internisti, i cardiologi, gli endocrinologi per occuparci, oltre che del benessere psichico, anche del benessere fisico di questi pazienti, sia a livello preventivo che terapeutico”.
Proprio di questa aumentata mortalità, si discuterà venerdì 7 maggio nel convegno “Alterazioni neuropsichiche in medicina clinica” che si terrà alla Nostra Famiglia. Un simposio nel corso del quale si cercherà di capire quali sono le cause che aumentano i decessi fra i pazienti psichiatrici e quali le possibili terapie.