Malore in discoteca, 19enne muore nel Salento
| Chiara Rover |
LECCE - Aveva bevuto poco prima una bibita ghiacciata e, subito dopo essere uscito dalla discoteca, si è accasciato ed è morto. E' successo domenica mattina all'alba a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, davanti al Guendalina. La vittima, Lorenzo Toma, è un 19enne di Lecce che era insieme ad alcuni amici.
Sul posto sono accorse due ambulanze del 118 il cui personale ha praticato varie manovre di rianimazione per un'ora circa, ma per il giovane non c'è stato nulla da fare.
"Sono ancora stordito, non riesco a capire cosa sia successo veramente. Un ragazzo che stava ballando si è sentito male, è caduto a terra, abbiamo provato a soccorrerlo, a fargli il massaggio cardiaco, la respirazione bocca a bocca, perché le autoambulanze non arrivavano, è arrivata dopo 40 minuti e il ragazzo è morto". Così a 'Radio Capital' Vincenzo De Robertis, manager del Guendalina. "A oggi non si può dire che è morto per motivi di droga - ha aggiunto - lo sapremo dopo l'autopsia".
Lorenzo frequentava l'istituto Costa di Lecce.
La famiglia di Lamberto Lucaccioni, il 16enne morto dopo aver preso l'ecstasy al Cocoricò , si "unisce al grande dolore della famiglia del ragazzo morto a Lecce" e, scrive in una nota diramata tramite il loro legale Roberto Bianchi, "tiene a precisare che il coraggioso consapevole e determinato provvedimento assunto dal questore Maurizio Improta (il questore di Rimini che ha chiuso il Cocoricò, ndr) non può di certo da solo risolvere in venti giorni il problema dei decessi di giovani in Italia per droga, ma di certo tale provvedimento ritenuto pienamente legittimo dal TAR Emilia Romagna può costituire un ottimo precedente per dare impulso ai questori di tutta Italia colleghi del dottor Improta di emettere altrettanti provvedimenti in casi analoghi fino a giungere, perché no, ad un intervento legislativo da parte del nostro Parlamento per stringere le maglie del traffico di stupefacenti ed aumentare i controlli nelle discoteche ritenute più a rischio come il Cocorico'".
Sindaco Gallipoli: "Famiglie colpevoli di non controllare figli" - "Se le famiglie esercitassero un po' piu' di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare". E' il tweet del sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, dopo la morte del 19enne.
Silb: "Ripensare prevenzione" - "Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte, aspettiamo che sia fatta luce sull'accaduto. Al momento sarebbe azzardato dare un giudizio", commenta Maurizio Pasca, presidente del Silb (Associazione Italiana Locali da Ballo). Fermo restando che sono da accertare le cause della morte, certo è, prosegue il presidente del Silb, che "non si può morire in discoteca. Dispiace che fatti come questo accadano in un luogo frequentato da giovani e giovanissimi. Evidentemente le campagne di sensibilizzazione atte ad arginare il fenomeno rimangono vane". Una cosa è certa: per il presidente del Silb "va fatta più prevenzione a monte". L'ipotesi da valutare, secondo Pasca, è "isolare la frequentazione dei giovanissimi, penso ai ragazzi tra i 14 e i 17 anni, a determinati orari, pensare ad esempio al pomeriggio, una fascia oraria che sarebbe più controllata, in cui anche i genitori potrebbero vigilare di più. Non si può più morire in discoteca".