MAMMOGRAFIA: «NON INDIVIDUA IL 25-30% DEI TUMORI»
Bolzonello di Città Mia: “L’Usl 9 non dice la verità alle pazienti”
| Isabella Loschi |
TREVISO – L’Usl 9 darebbe informazioni ingannevoli alle pazienti che eseguono la mammografia per controllare possibili noduli maligni, senza spiegare loro che l’esame da solo non individua il 25-30% dei tumori alla mammella.
L’accusa parte dal consigliere Alfio Bolzonello di Città Mia, sostenendo che l’azienda sanitaria di Treviso, per ridurre i tempi di attesa, propone alle donne che devono sottoporsi ad uno screening clinico completo, che prevede mammografia più ecografia, di effettuare la sola mammografia in doppia lettura, cioè “letta” da suoi medici per verificare possibili tumori al seno.
«Dare informazioni sbagliate non si deve mai fare – dice Bolzonello – tanto meno se si tratta della salute di giovani donne – sempre più colpite tante donne sotto i 50 anni di età – magari mamme di figli piccoli o adolescenti». Il cancro alla mammella è la neoplasia più frequente fra le donne. Solo con l’ecografia sono stati individuati il 33,8% dei tumori.
«La mammografia non è sicura al 100%, è necessaria l’indagine strumentale completa per verificare possibili tumori - continua il consigliere - l’Usl 9 non può fornire informazioni fuorvianti, che tutte le indagini effettuate dimostrano essere false».
Il sindaco Giampaolo Gobbo, chiamato in causa in qualità di presidente della conferenza dei sindaci dell’Usl e l’assessore Mauro Michielon, dopo aver contattato il direttore generale dell’Usl 9, Claudio Dario, assicurano che sarà riunita per la prossima settimana una commissione consiliare ad hoc per discutere il tema, così delicato e importante.