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25 gennaio 2025

Cronaca

Maschi a scuola con la gonna contro le discriminazioni di genere

I bambini di una scuola primaria inglese partecipano alla giornata “indossa una gonna a scuola”.

| Irene Zorzenoni |

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| Irene Zorzenoni |

Uomini con gonna

INGHILTERRA- “I vestiti non hanno genere”, questa l’idea dell’istituto inglese di Edimburgh che promuove solidarietà ed eguaglianza tra gli studenti. Nella giornata “indossa una gonna a scuola”, gli studenti inglesi si sono immersi in una concezione davvero rivoluzionaria dei nostri tempi: “i vestiti non hanno genere”. Questo pensiero è il promotore di molte cause odierne riguardanti le comunità lgbtq+, le quali rivendicano un riconoscimento personale, al di là della mera apparenza, e una costante ricerca nel trovare sé stessi.

 

È per questo che, quando è scoppiato il caso dello studente spagnolo, espulso dalla classe e psicanalizzato per il semplice fatto di indossare una gonna sopra i suoi soliti pantaloni neri, diverse istituzioni hanno deciso di non voltarsi dall’altra parte e far finta che non fosse successo niente. Il fatto è stato ciclicamente affrontato da diversi professori spagnoli, i quali hanno supportato il ragazzo indossando anch’essi una gonna a lezione. “20 anni fa subii persecuzioni e insulti per il mio orientamento sessuale nella scuola dove oggigiorno insegno. Voglio unirmi alla causa dell’alunno Mikel, che è stato espulso e mandato da uno psicologo per essere andato a scuola con la gonna”: questa la posizione di Josè Pinas, che con il suo tweet e l’hastag #laropanotienegenero (i vestiti non hanno genere), ha dato il via 1 anno fa alla lodevole causa.

 

Quello che si propone di fare la scuola inglese, un anno dopo, non è differente: “I ragazzi stanno imparando l’importanza di rompere gli stereotipi”, spiega una professoressa. L’iniziativa, che è partita dai ragazzi stessi, non lascia di certo indifferente alcuni genitori che commentano negativamente la situazione: “Vergognoso. Insegnate semplicemente ai bambini le basi e smettetela con tutte queste s*******e senza senso. State incasinando i bambini.”. “Non forziamo assolutamente nessuno a indossare qualcosa che non sono felici di indossare ma speriamo che molti di voi continuino a condividere questo importante messaggio. I pantaloni sotto la gonna sono ammessi!”, risponde Miss White, un’insegnante della scuola inglese che ribadisce che “inclusività” non significa “non naturalezza”.

 


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Irene Zorzenoni

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