20/04/2024poco nuvoloso

21/04/2024poco nuvoloso

22/04/2024nubi sparse

20 aprile 2024

Conegliano

"Meno ricchi e più felici, con la crisi"

Ragionando con un direttore di banca: un osservatore privilegiato della nostra società

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

immagine dell'autore

| Pietro Panzarino - Vicedirettore |

ORSAGO - Nell'ultima settimana di giugno, con il cosiddetto decreto "Fare" del Governo Letta, sono state introdotte delle novità, che dovrebbero venire incontro maggiormente al cittadino privato consumatore. Talune norme sono state previste, dopo che erano emersi diversi casi di atti e atteggiamenti, considerati poco rispettosi della dignità umana, che in taluni casi hanno portato anche ad alcuni suicidi. Su questo argomento abbiamo parlato con il rag. Giuseppe Maset (in foto), direttore di banca in pensione, operativo nel mondo del Credito cooperativo da oltre 27 anni, "richiamato" come consulente, per aiutare a mettere ordine nella gestione di qualche banca del territorio, incappata in qualche vicenda discutibile.

 

Ci ha confermato che "finora si potevano pignorare e mettere all’asta i beni di coloro che non pagavano imposte e tasse accertate superiori a € 20.000. Questo limite è stato ora innalzato a € 120.000,00. Inoltre, Equitalia non potrà più togliere l’abitazione principale ai contribuenti che non saldano i propri debiti con il fisco. Il pignoramento sarà possibile solo se la prima casa è un bene di pregio e se il soggetto in questione ha altre proprietà. Per la seconda casa l’esproprio sarà possibile, se il debito non saldato supera i 120 mila euro come detto.

 

Si è parlato con preoccupazione da parte di diversi giornali sul "segreto bancario", per cui abbiamo chiesto a Maset di chiarire queste nuove modalità.

"Da diversi anni il segreto bancario ormai è qualcosa di puramente teorico, verrebbe da dire che quasi non c'è più. Su richiesta dell’autorità competente, le banche sono obbligate a mettere a disposizione tutte le informazioni di cui dispongono. Già le banche erano obbligate a tenere aggiornato un archivio unico informatico di tutti i movimenti superiori ad un certo importo, andato progressivamente riducendosi fino a 15.000 euro. Ora, le nuove disposizioni prevedono la messa a disposizione di tutti i movimenti effettuati nei conti correnti dei clienti. In presenza di un potenziale reato penale o fiscale, l’autorità competente può accedere direttamente a tale archivio, al quale tutte le banche devono conferire i vari movimenti".

 

Abbiamo domandato quale fosse la ragione di queste nuove disposizioni. Immediata la risposta di Maset: "L'obiettivo esplicito è perseguire varie tipologie di reati: dal traffico d’armi, di droga, attività illecite e mafiose fino all'evasione fiscale ". E sull'evasione in generale? "E’ un grosso problema del Paese, ultimamente denunciato da tutte le varie categorie: politici, industriali, economisti, giornalisti, ultimamente anche dallo statistico per eccellenza del nostro territorio (Giuseppe Bortoluzzi dell’Associazione artigiani di VE). E’ una malattia insita nella cultura del Paese che nel passato sembrava riguardare solo il Sud, ma poi abbiamo constatato coesistere più che mai anche al Nord nei vari settori, in particolare quello dell’edilizia, del mobile e delle attività artigianali e commerciali rivolte al privato cittadino. Sulla questione dell’evasione si sono sempre contrapposte due visioni: da una parte l' etica, la giustizia e la morale esigono che tutti paghino, in modo da creare le condizioni per abbassare la pressione fiscale, dall'altra molti sostengono che questa massa di denaro in nero veniva fatta circolare in loco e procurava lavoro, consumi e benessere diffuso. A conferma di questo, recentemente, a seguito di nuova normativa e verifiche fiscali, abbiamo avuto un brusco rallentamento di acquisto di beni di lusso (macchine di grossa cilindrata, barche e immobili di pregio), in quanto procuravano spesso immediate verifiche del fisco. Tutte queste disponibilità sono finite all’estero o immobilizzate, dando così ulteriore fiato alla pesante crisi che stiamo vivendo."

 

Ma allora siamo destinati al "fallimento" del nordest? " Non sarà così. Almeno io spero. Questa crisi ha certamente fatto “aguzzare l’ingegno” e parecchi imprenditori stanno puntando sulla ricerca, sulla tecnologia, sullo sviluppo di progetti intelligenti, che li proiettano verso i mercati internazionali, ghiotti di prodotti italiani, e che saranno una delle nostre ancore di salvezza. Bisogna inoltre puntare sui giovani, dar loro la possibilità di esprimere le loro capacità, responsabilizzandoli e dando anche la possibilità di sbagliare per crescere, evitando che vadano a fare queste esperienze all’estero, con la conseguenza di perdere questo potenziale umano, che è quello che fa la vera differenza in ogni tipo di intrapresa moderna. Insomma bisogna investire in innovazione, basta con la prevalenza della manualità: su questo piano sono molti i concorrenti, a partire dai cinesi...Il paese Italia deve crescere, tenendo conto dei suoi tesori, che sono legati alla storia, all'arte, alla salvaguardia di un territorio unico, alla cultura del benessere diffuso, a partire dall'alimentazione e dal vivere sano, quindi puntando a valorizzare l'agricoltura, l’ambiente e il turismo!!"

 

Cosa dovrebbe fare ora lo Stato? "Spendere subito, per investire in maniera intelligente: abbandonare l'illusione dei grandi interventi, i mega appalti lunghi da cantierare ... bisogna attivare subito i piccoli lavori, a livello comunale e provinciale, intervenendo sulle strade, sulle scuole, sugli ospedali, sull’informatizzazione e sui servizi che servono alle imprese, che creano lavoro. Lo Stato deve poi pagare velocemente (60 giorni?) tutti questi lavori di investimento, lo stesso devono fare gli enti locali, la Regione, come pure i privati, dando così ossigeno anche ai consumi. Un'ultima osservazione: subito dopo questi investimenti bisogna individuare tutte le spese improduttive e la conseguente burocrazia da esse prodotta e tagliare con decisione, altrimenti tutto diventa inutile. Per concludere, credo che questa crisi ci farà cambiare il modo di vivere (usi e costumi), per essere forse meno ricchi, ma speriamo con più “valori” e più felici!".

 



foto dell'autore

Pietro Panzarino - Vicedirettore

Leggi altre notizie di Conegliano
Leggi altre notizie di Conegliano

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×