Nel 2020 incidenti in calo del 30%, quasi dimezzate le vittime
Il bilancio dell'anno da parte della Polizia mette in luce dati importanti riguardo alla viabilità in provincia
TREVISO - In un anno di estrema criticità il dato positivo, in linea con l’andamento regionale e nazionale, è anche per Treviso e provincia la netta diminuzione (-28,48%) del numero degli incidenti stradali rilevati dalla Polizia Stradale (941 nel 2019 - 673 nel 2020), e dei relativi feriti (941 nel 2019 - 661 nel 2020) e morti (28 nel 2019 - 15 nel 2020).
IL PRIMO SEMESTRE
Nel primo semestre 2020 la Polizia Stradale di Treviso ha rilevato complessivamente 281 (506 nel 2019) incidenti di cui 99 (176 nel 2019) con soli danni alle cose; 175 (318 nel 2019) con lesioni e con 273 (475 nel 2019) persone ferite ed infine 7 (12 nel 2019) incidenti mortali con 7 (12 nel 2019) persone decedute. Nel secondo semestre 2020 gli incidenti rilevati sono stati complessivamente 392 (480 nel 2019) di cui 129 (154 nel 2019) con soli danni alle cose; con lesioni 255 (315 nel 2019) e con 388 (466 nel 2019) persone ferite ed infine 8 (15 nel 2019) mortali con 8 (16 nel 2019) persone decedute.
DECESSI
Meno incidenti (-28,48%), meno feriti (-29,75%) meno decessi (-46,42%) sulle strade provinciali non soltanto come conseguenza delle note restrizioni per contrastare il Covid-19 che hanno tra l’altro ridotto in alcuni periodi e quasi azzerato in altri la circolazione dei veicoli sulle nostre strade, ma anche per l’azione di visibilità e di controllo, quanto mai necessaria per reprimere e/o arginare gli ancor frequenti comportamenti pericolosi che risultano sempre essere tra le principali cause dell’incidentalità stradale, efficacemente attuata dalla Polizia Stradale di Treviso nel 2020.
LOCKDOWN
Se dall’ 8 marzo al 4 maggio 2020 nella marca trevigiana, la diminuzione del 50% del numero delle vittime della strada (4 nel 2019 - 2 nel 2020) è da attribuirsi senz’altro al lockdown ed alle successive limitazioni imposte alla circolazione, emerge altrettanto chiaramente che un analogo trend positivo si era comunque già concretizzato ad inizio 2020, nei mesi di gennaio e febbraio, con la riduzione del 66,66% delle morti sulle strade (6 nel 2019 - 2 nel 2020).
IL PERIODO ESTIVO
Tale trend positivo è continuato dal 3 giugno al 6 novembre 2020, arco temporale in cui sono venuti meno i divieti imposti alla mobilità di persone e veicoli, e ovviamente dal 7 novembre al 31 dicembre 2020, periodo nel quale sono state reintrodotte delle limitazioni alla mobilità sulla base del codice colore della regione Veneto dapprima “giallo” e successivamente a fine 2020 “arancio” e “rosso”, con un numero di decessi, a prescindere dalle misure governative e/o regionali relative al contenimento della pandemia, sempre in netta diminuzione rispetto agli analoghi periodi del 2019.
Dal 3 giugno al 6 novembre 2020 si è registrata una riduzione della mortalità sulle strade del 33,33% (12 nel 2019 - 8 nel 2020). Dal 7 novembre al 31 dicembre 2020 si è registrata una riduzione della mortalità sulle strade del 40% (5 nel 2019 - 3 nel 2020).
FOCUS INCIDENTI
La guida sotto l’effetto di alcol o droga resta tra le principali cause di incidente così come la distrazione alla guida e la velocità che non sempre causa direttamente incidenti, ma impedisce di evitarli. Dalla elaborazione dei dati della Polizia Stradale di Treviso emerge che il numero delle persone che hanno perso la vita per causa di incidenti stradali nel 2020 è sceso a 15 (28 nel 2019). Si tratta di un pedone di anni 79; di due ciclisti rispettivamente di anni 52 e 56; di tre motociclisti rispettivamente di anni 57, 55 e 46; di tre scooteristi rispettivamente di anni 61, 38 e 30 ed infine di sei automobilisti rispettivamente di anni 56, 55, 41, 32, 62 e 22. L’età media delle persone decedute è di 49 anni, nessuna delle vittime è al di sotto dei 18 anni. Quattro le donne decedute.
Nel primo semestre 2020 la Polizia Stradale di Treviso ha rilevato 7 (12 nel 2019) incidenti mortali con 7 (12 nel 2019) vittime (-41,66%). Nel secondo semestre 2020 gli incidenti con esito mortale sono stati 8 (15 nel 2019) con 8 (16 nel 2019) persone decedute (-50%).
Risultano tre i decessi avvenuti durante il periodo di lockdown.
Nove sui quindici (60%) incidenti mortali rilevati nel 2020 hanno interessato la c.d. “utenza debole” e/o vulnerabile (pedoni, ciclisti, motociclisti, ecc.) nel 2019 la percentuale era del 46,42% (15 su 28). Sei dei nove (66,66%) incidenti mortali con “utenti deboli” del 2020 prescindono per dinamica e responsabilità dalla vulnerabilità delle stesse persone decedute.
Negli incidenti rilevati non sono emersi “punti neri” e/o particolari criticità attinenti le infrastrutture e/o la rete viaria provinciale.
GLI EFFETTI DELL'ALCOL
Fra i dati più allarmanti quello sugli effetti dell’abuso dell’alcol, a cui sono collegati ben 8 dei 9 incidenti mortali dovuti a fuoriuscite autonome dalla sede stradale nella fascia serale e/o notturna peraltro su strade completamente “deserte”.
Nei sei casi di incidenti mortali con il coinvolgimento di altri veicoli, eccezion fatta per un caso che è da ricondurre a mera fatalità – conducente colto da malore improvviso con conseguente perdita di controllo del veicolo e schianto frontale con altro autoveicolo, è stato invece sempre possibile riscontrare errori dovuti a scarsa attenzione o aspettative errate relative al proprio o altrui comportamento. In tre incidenti con esito mortale è stato purtroppo ancora accertato il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza sebbene presenti ed efficienti.
Per i feriti si è passati da 941 del 2019 ai 661 del 2020 con una diminuzione complessiva del 29,75%. Si riduce nel 2020 ulteriormente anche la forbice tra il numero degli incidenti con lesioni ed il numero delle persone ferite. Un solo incidente ha visto ferito il conducente di un monopattino elettrico. In calo del 30,90 % anche gli incidenti con soli danni alle cose (da 330 nel 2019 a 228 nel 2020).
OMISSIONI DI SOCCORSO
Una parentesi merita anche il tema dell’omissione di soccorso e della fuga dopo gli incidenti. In caso di scontro con feriti i conducenti sono obbligati a fermarsi e prestare soccorso. Tra le principali cause che portano alla fuga ci sono ad esempio il timore di essere scoperti in stato di alterazione o con documenti (patente di guida, RCA, ecc.) non in regola. Come nel 2019 anche nel 2020 si sono verificati numero 6 incidenti con omissione di soccorso e fuga; cinque “pirati della strada” sono stati già rintracciati e quindi deferiti all’Autorità Giudiziaria dall’Ufficio infortunistica della Sezione.
Infine nel 2020 sono 8 i conducenti (14 nel 2019) ad essere stati deferiti all’Autorità Giudiziaria ex art.589 bis del codice penale – omicidio stradale; 76 (94 nel 2019) quelli segnalati ex art.590 bis del codice penale – lesioni stradali.