Niente primarie, Berlusconi in campo
Alfano domani al Quirinale
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ROMA - ''Domattina alle 10.30 informeremo, per correttezza istituzionale, il presidente della Repubblica dei nostri intendimenti''. Lo ha annunciato il segretario del Pdl, Angelino Alfano, parlando con i cronisti nella sala stampa di Montecitorio, al termine di una giornata convulsa in cui il Pdl si è riunito in un vertice a Palazzo Grazioli ed ha espresso il suo ''disagio'' in Parlamento attraverso l'astensione alla fiducia su due diversi provvedimenti. La delegazione che salirà al Colle sarà composta dallo stesso Alfano e dai capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri.
Ci sarà una fine anticipata della legislatura? ''Su questo decideremo nei prossimi giorni'' spiega il segretario, sottolineando ''la grave preoccupazione per la situazione economica del Paese. Questo governo era nato tredici mesi fa per un gesto di responsabilità dell'esecutivo. Dopo tredici mesi le cose vanno peggio e quindi abbiamo preso la decisione di assumere un bilancio definitivo di questa esperienza''.
''Non abbiamo fatto precipitare i fatti - puntualizza poi - se lo avessimo voluto avremmo dato oggi la sfiducia al governo. Invece abbiamo fatto una scelta di responsabilità dando un segnale chiaro al governo''. Alfano assicura che il Pdl voterà la legge di stabilità: ''Noi abbiamo sempre detto che non vogliamo far precipitare il Paese in un esercizio provvisorio''. Quindi ''la legge di stabilità non è a repentaglio''.
Quanto al Cavaliere, ''anche oggi Berlusconi mi ha espresso la volontà di tornare in campo da protagonista. E' lui il detentore del titolo''. E spiega che con il suo ritorno in campo le primarie non si faranno più: ''Erano per la successione, ma essendoci lui in campo non ha senso farle''.
Un ritorno bocciato dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che questa mattina intervenendo ad Agorà, su RaiTre, aveva dichiarato: ''Tutto ciò che può solo fare immaginare al resto del mondo, ai nostri partner, che si torna indietro, non è un bene per l'Italia''.
Le parole di Passera hanno scatenato la reazione del Pdl con una serie di esponenti che, in un fuoco di fila, hanno chiesto le dimissioni del ministro dello Sviluppo.
La mossa di Berlusconi, però, ha portato scompiglio anche nel Pdl. Al punto che questa mattina Guido Crosetto ha lasciato lo studio di 'Omnibus' su La7, spiegando di non poter parlare a nome del Pdl e di non voler parlare in tv della propria posizione prima di un confronto con altri colleghi.
Intanto in un tweet è arrivato l'incitamento da parte del segretario federale della Lega Nord, Roberto Maroni. "Forza Cav, forza Alfano, fuori gli attributi! A casa Monti, ridiamo la parola alla democrazia e al Popolo sovrano" ha scritto Maroni. Durissimo Umberto Bossi: ''Monti si deve dimettere. E' ora. Deve sparire dalla faccia della terra".
(Adnkronos/Ign)