Nomade chiede il pizzo al venditore di panini
Accusato di tentata estorsione nei confronti di un titolare di un chiosco di panini
| Isabella Loschi |
TREVISO – Chiedeva il pizzo pari al 15% degli incassi, al “paninaro” all'esterno del mercato ortofrutticolo. Accusato di tentata estorsione un nomade trevigiano di 24 anni è finito a processo. Ad accusarlo il titolare di un chiosco di panini che stanco delle richieste incessanti ha segnalato la cosa ai carabinieri che hanno fatto partire le indagini.
I fatti contestati risalgono a marzo 2013. Il 24enne, secondo quando ricostruito dagli inquirenti, si era avvicinato al commerciante circa un mese prima, frequentando il chiosco come normale cliente e presentandosi sotto falso nome, aveva detto di chiamarsi “Tiziano”. Ordinava un panino e qualcosa da bere, come facevano tanti altri clienti ed esercenti del vicino mercato ortofrutticolo che ogni giorno apre alle 4 del mattino.
Con il passare del tempo, il rapporto tra venditore e “cliente” si era fatto più stretto, tanto che il giovane nomade, stando a quanto riferito in aula dai carabinieri di Castelfranco Veneto, avrebbe offerto al commerciante di acquistare oro di dubbia provenienza e delle banconote false. Al netto rifiuto del commerciante, il 24enne avrebbe iniziato a chiedere parte degli incassi, il 15% di quando guadagnato dall’ambulante.
A quel punto il commerciante, che non ha mai ricevuto minacce esplicite, come riporta la denuncia, ma avrebbe ricevuto congiunte pressioni e richieste anche via telefono di denaro, ha deciso di denunciare tutto ai carabinieri. Ieri il nomade presente in tribunale a Treviso ha negato ogni addebito. L’udienza è stata rinviata a luglio.