Due omicidi in Veneto in 24 ore, vittime uccise per crediti
Gli indagati non potevano restituire i soldi
VENEZIA - Due omicidi per soldi in Veneto, nell'arco di neanche due giorni. Due fatti di sangue quasi 'fotocopia' risolti in brevissimo tempo dai carabinieri, i quali hanno capito subito che il movente era sempre quello: soldi da restituire alle vittime, che i due presunti assassini non avevano o non volevano più pagare.
Era accaduto la notte di lunedì 1 febbraio, a Piombino Dese (Padova), dove Ezio Sancovich, 62 anni, agente di commercio del marchio 'Moncler', era stato freddato con tre colpi di Luger calibro 9 alla testa da Renato Rossi, un 67enne di Martellago (Venezia) attivo nel settore dell'abbigliamento. Si è ripetuta la stessa dinamica la scorsa notte a Lendinara (Padova), dove Massimo Negrini, 51 anni, di Giacciano con Baruchella (Rovigo), è stato ammazzato da un amico a cui aveva chiesto inutilmente la restituzione di 40 mila euro.
In entrambi i casi i carabinieri non ci hanno messo molto a risolvere i casi. Per l'omicidio Negrini, il fermo dell'indagato (di cui non si conosce ancora il nome) è scattato qualche ora dopo il ritrovamento del corpo, completamente nudo, ieri sera intorno alle 23 in un canale di scolo di Lendinara. Negrini era stato ucciso con un solo colpo d'arma da fuoco al volto. I vestiti dell'imprenditore erano sparsi poco distante. Sentiti i genitori dell'uomo, che in mattinata avevano denunciato la scomparsa, e la sua nuova compagna, i militari hanno ricostruito le ultime ore della vita di Negrini, puntando su un suo amico.
Portato in caserma, il sospettato è stato sottoposto ad un pressante interrogatorio: ha prima negato ripetutamente, poi di fronte alle contestazioni su alcune contraddizioni, ha prima fatto delle parziali ammissioni, infine ha ceduto, ammettendo il suo coinvolgimento nella vicenda. Alla base del gesto vi sarebbe un debito di 40 mila euro che l'uomo doveva a Negrini e che questi rivoleva in fretta. Negrini era il titolare di una ditta di Calto, la 'Max Arreda'; il denaro potrebbe averlo dato come un semplice prestito, ma non si esclude che i 40mila euro possano essere serviti per un investimento andato poi male. L'indagato è un 40enne che vive in un paese vicino; i militari gli hanno sequestrato un'arma da sparo.
A Piombino Dese, una cinquantina di km in linea d'aria da Lendinara, il giorno prima c'era stato l'omicidio-fotocopia di Ezio Sancovich. Rossi lo avrebbe freddato con tre colpi alla testa, esplosi da distanza ravvicinata, mentre il suo creditore si trovava in auto. Rossi, con la passione per le armi, aveva confessato dopo un interrogatorio durato un intero pomeriggio, in cui è caduto più volte in contraddizione. Anche in questo caso tutto era nato da una questione di 'schei'. Una cifra di 16mila euro prestati dal rappresentante della 'Moncler' all'amico, che però non intendeva più saldare il proprio debito, e ha impugnato una pistola per chiudere a suo modo il conto.