Kim e Moon: "La guerra tra la Corea del Nord e del Sud è finita"
Un anno fa sarebbe stato impensabile. Eppure, tra la Corea del Nord e la Corea del Sud "non ci sarà più guerra". E' quanto annunciato in una dichiarazione congiunta dal presidente nordcoreano Kim Jong-un e il leader di Seul Moon Jae-in, che oggi si sono incontrati nel villaggio di di Panmunjom, in quello che passerà alla storia come lo storico vertice della pace tra le due Coree. "Non ci sarà più guerra nella Penisola coreana" hanno detto i due leader, sottolineando che "una nuova era di pace è iniziata".
"Siamo lo stesso popolo, con lo stesso sangue, che deve vivere unito", ha poi aggiunto Kim in conferenza stampa, parlando di "una nuova pagina". "L'intero mondo ci guarda - ha sottolineato - non ripeteremo gli errori del passato". Dal canto suo, il presidente sudcoreano Moon Jae-in ha ribadito che "non ci sarà più nessuna guerra nella penisola coreana, una nuova era di pace è iniziata".
L'INCONTRO DELLA PACE - Con l'incontro di oggi, Kim Jong-un è diventato il primo leader nordcoreano a mettere piede in Corea del Sud, attraversando la zona smilitarizzata che separa la penisola dalla fine della guerra di Corea nel 1953. Alle 9.30 del mattino ora coreana, le 2.30 di notte in Italia, in un momento ricco di simbolismo e sfarzo, il presidente sudcoreano Moon Jae-in e Kim si sono stretti la mano al confine, per poi dirigersi verso la Peace House, nel villaggio di Panmunjom, per avviare colloqui formali sulla denuclearizzare e la pace della penisola coreana.
I SORRISI, POI LA STRETTA DI MANO - Nelle immagini trasmesse in diretta straordinaria Kim, in uniforme militare nera, si dirige sorridente verso il presidente sudcoreano e dopo una calorosa stretta di mano fa un passo oltre il gradino di cemento che segna la linea di demarcazione verso il Nord. Poi, in un inaspettato fuori programma, si gira e indica il versante Nord invitando Moon a fare altrettanto.
Mano nella mano con Kim, anche il leader di Seul mette così piede oltre la linea del 38esimo parallelo, 'ricambiando' per un secondo la visita. La coppia sorridente è stata poi accolta da una picchetto d'onore che indossava costumi tradizionali coreani e suonava musica coreana prima di entrare nella Peace House. La prima sessione di colloqui è durata circa due ore e i due leader pranzeranno separatamente. Kim è tornato al Nord a bordo di una limousine nera e riattraverserà il confine nel pomeriggio per riprendere le discussioni. Al termine della giornata il leader nordcoreano parteciperà alla cena offerta da Moon, alla quale parteciperanno anche le rispettive mogli, Ri Sol-ju e Kim Jung-sook.
L'ALBERO DELLA PACE - I due leader hanno poi piantato assieme un albero - un pino del 1953 - lungo la linea di demarcazione militare coreana stabilita a seguito del cessate il fuoco alla fine della Guerra di Corea nel 1953. La terra e l'acqua utilizzate per l'operazione provenivano dalle zone a Nord e a Sud della linea di demarcazione. Durante la cerimonia, Kim è stato aiutato dalla sorella Kim Yo-jong a indossare i guanti bianchi e quindi - assieme al presidente Moon - ha gettato terra sulla base della pianta. "Questo è un posto carico di significato - ha sottolineato Kim durante la cerimonia - e in effetti è una nuova primavera che è arrivata al nord e al sud". "Spero - ha aggiunto - di trarre il massimo dalle opportunità della giornata di oggi e spero che assieme a questo pino possano fiorire le nostre relazioni".
DENUCLEARIZZAZIONE - Sul fronte della denuclearizzazione, un passaggio della dichiarazione congiunta sottolinea l'obiettivo comune di Sud e Nord "di realizzare una penisola coreana priva di nucleare attraverso una completa denuclearizzazione". Il presidente sudcoreano ha poi aggiunto: "Il presidente Kim Jong-un ed io abbiamo convenuto che la completa denuclearizzazione sarà raggiunta, e questo è il nostro comune obiettivo".
Gli esperti però sono cauti: "La Corea del Nord da tempo si è impegnata alla denuclearizzazione della penisola coreana, che non è la stessa cosa di un disarmo unilaterale", ha detto alla Cnn Vipin Narang, docente del Security Studies Program del Mit di Boston. Il professore ha ricordato che nella 'Dichiarazione di Panmunjon' "il linguaggio non è nuovo e deve essere trattato con cautela, nonostante l'importanza storica del vertice". Anche Mike Chinoy, analista dell'Us-China Institute dell'University of California, ha invitato alla cautela e a "non lasciarsi prendere dall'entusiasmo di fronte alle scene straordinarie a cui assistiamo, c'è ancora un lavoro enorme da fare prima che queste intenzioni divengano passi effettivi".
I due leader hanno fatto sapere che nel corso dell'anno firmeranno un trattato di pace per porre fine formalmente alla Guerra di Corea, a 65 anni dalla conclusione delle ostilità. Il documento, denominato 'Dichiarazione di Panmunjon per la pace, la prosperità e l'unificazione della penisola coreana' è stato presentato dopo la giornata di meeting e dopo una conversazione privata di 30 minuti da Kim e Moon.
'VEDIAMOCI PIU' SPESSO' - Nell'incontro, Kim ha sottolineato la necessità di incontrarsi più spesso ed "essere determinati a non tornare al punto di partenza. Ha anche detto di essere all'altezza delle aspettative e di voler creare un mondo migliore". Per contro, il presidente sudcoreano ha fatto sapere di avere in programma una visita a Pyognyang in autunno, per un secondo incontro con Kim.
TRUMP - A commentare il vertice anche il presidente americano Donald Trump: "Dopo un anno violento con lanci i missili e test nucleari, uno storico meeting tra Nord e Sudcorea sta avendo luogo in questo momento. Stanno accadendo cose positive, ma solo il tempo dirà!" si legge in un tweet. "La guerra di Corea finisce - ha rimarcato Trump -. Gli Stati Uniti, e tutto il suo grande popolo, dovrebbero essere orgogliosi di quanto sta accadendo ora in Corea".