Genitori Renzi, al via processo
Il pm Luca Turco deposita memoria integrativa, aggiornata udienza. L'inchiesta riguarda il fallimento di tre coop
FIRENZE - E' iniziata ieri davanti al Tribunale di Firenze l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell'ex premier Matteo Renzi, indagati per bancarotta fraudolenta e false fatturazioni, reati per i quali nel febbraio 2019 erano finiti agli arresti domiciliari (la misura venne poi revocata dal Tribunale del Riesame dopo 18 giorni). L'inchiesta riguarda il fallimento delle cooperative 'Delivery Service Italia', 'Europe Service' e 'Marmodiv', che si occupavano in particolare di volantinaggio e distribuzione di materiale pubblicitario.
Nel corso dell'udienza il procuratore aggiunto della Procura fiorentina, Luca Turco, ha depositato una memoria integrativa di una quarantina di pagine per rafforzare l'accusa nei confronti dei coniugi Renzi e di altri 16 imputati. L'udienza preliminare è stata aggiornata dal gup al 10 marzo dopo che le parti avranno preso visione dei nuovi elementi portati dal pubblico ministero. Secondo le accuse della procura di Firenze, Tiziano Renzi e Laura Bovoli sarebbero stati amministratori di fatto delle coop, tramite persone di fiducia o comunque condizionando le decisioni prese all'interno delle stesse società dedite in particolare al volantinaggio e alla distribuzione di materiale pubblicitario.
Oltre ai genitori dell'ex premier, tra gli imputati figurano i legali rappresentanti delle cooperative coinvolte, componenti dei cda e imprenditori. L'indagine era partita dalla 'Delivery Service Italia', cooperativa dichiarata fallita a giugno 2015 e di cui Tiziano Renzi e Laura Bovoli sarebbero stati, per la Procura, amministratori di fatto fino a giugno 2010. In questo caso secondo le accuse i due coniugi, con altri - tra cui Roberto "Billy" Bargilli, l'autista del camper di Matteo Renzi per le primarie per la segreteria del Pd del 2012 e in passato nel cda della cooperativa - avrebbero cagionato "il fallimento della società per effetto di operazione dolosa consistita nell'aver omesso sistematicamente di versare gli oneri previdenziali e le imposte, o comunque, aggravando il dissesto".
Per quanto riguarda la 'Europe Service', fallita ad aprile 2018, invece i coniugi Renzi - considerati dalla Procura "amministratori di fatto fino a dicembre 2012" - sono accusati con altri di aver sottratto "con lo scopo di procurarsi un ingiusto profitto e di recare pregiudizio ai creditori, i libri e le altre scritture contabili". C'è poi il caso della 'Marmodiv', cooperativa fallita con sentenza del Tribunale di Firenze il 20 marzo 2019. La bancarotta fraudolenta in questo caso viene contestata oltre che a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, anche a Giuseppe Mincuzzi "presidente del cda fino al marzo 2018" e a Daniele Goglio "amministratore di fatto fino a marzo 2018" della 'Marmodiv'.
Per il pm Luca Turco, i quattro indagati "concorrevano a cagionare il dissesto della società esponendo, al fine di conseguire un ingiusto profitto, nel bilancio di esercizio al 31 dicembre 2017, approvato dall'assemblea dei soci il 27 giugno 2018 nell'attivo patrimoniale, crediti per 'fatture da emettere' non rispondenti al vero per un importo superiore a 370 mila euro, così iscrivendo a conto economico maggiori ricavi ed evitando di evidenziare una perdita d'esercizio". Così, continua il capo di imputazione, "Renzi, Bovoli e Mincuzzi - presidente del consiglio di amministrazione fino al 15 marzo 2018 - erano in grado di 'cedere' all'amministratore di fatto Daniele Goglio la cooperativa ormai fortemente indebitata e Goglio poteva tenere la condotta distrattiva contestata". Per la Marmodiv i coniugi Renzi, con altre sei persone, sono accusati anche di aver emesso alcune fatture "per operazioni... in parte inesistenti" "al fine di consentire alla 'Eventi 6' l'evasione delle imposte sui redditi".