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23 novembre 2024

Cronaca

Nonni, in pandemia sempre in prima fila: baby sitter a tempo pieno e 38,3 miliardi donati a figli e nipoti

Sono 9 milioni quelli che si prendono cura dei nipoti.

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Festa dei nonni

ITALIA - I nonni in Italia durante dodici mesi di pandemia hanno contribuito con oltre 38,3 miliardi ai bilanci delle famiglie. Sono infatti 12 milioni i nonni italiani e oltre a fare da baby sitter ai loro nipoti sostengono economicamente le famiglie dei propri figli, soprattutto per comprare vestiti, giochi, libri, per pagare la scuola o le varie attività dei nipoti, ma anche per pagare il mutuo o l’affitto di casa o semplicemente per fare la spesa. Senza calcolare il valore economico dell’attività di accudimento dei nipoti. Anche per continuare a svolgere questo lavoro i nonni hanno deciso di proteggere la propria salute e quella di chi li circonda vaccinandosi per primi (lo ha fatto oltre il 98% del campione intervistato da Senior Italia). A spingerli a vaccinarsi contro il Covid è stato infatti l’amore per i figli e i nipoti e il desiderio di riabbracciarli e tornare alla normalità piuttosto che la paura.

È la fotografia del mondo dei nonni che emerge da un’indagine condotta da Senior Italia FederAnziani, i cui risultati sono stati diffusi oggi in occasione della conferenza stampa di presentazione della Festa dei Nonni 2021, tenutasi presso il Senato della Repubblica, alla quale hanno partecipato la Vice Presidente del Senato della Repubblica Paola Taverna, il Vice Presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo, il Sottosegretario per la Salute Pierpaolo Sileri e il Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina.

In base all’indagine il 92,8% dei senior aiuta o ha aiutato economicamente figli e nipoti, facendolo spesso (48%), qualche volta (34,7%) o raramente (10,1%), mentre solo il 7,2% non lo ha mai fatto. Tra coloro che hanno aiutato la famiglia dei figli, il 41,8% ha trasferito mensilmente una cifra compresa tra i 100 e i 500 euro, l’8,2% una cifra compresa tra i 500 e i 1.000 euro, e il 7,3% addirittura ha contribuito mensilmente con oltre 1000 euro. Cifre che proiettate sulla popolazione dei senior conducono a un totale di circa 38,2 miliardi.

Il 42,2% degli intervistati ha contribuito a sostenere le varie spese per la vita dei nipoti, come l’acquisto di abiti, vestiti, giochi, l’iscrizione a scuola, a corsi di attività fisica, musicale o altro, il 15,5% ha aiutato a pagare il mutuo di casa o l’affitto, il 13,7% ha dato ai propri figli soldi per fare la spesa, il 12,3% ha pagato le bollette dei figli, il 9% le loro tasse. Ma un aiuto altrettanto importante è quello legato alla cura dei nipoti: il 35,5% dedica loro fino a 10 ore a settimana, Il 24,4% se ne occupa tra le 10 e le 20 ore, il 7,4% tra le 20 e le 40 e il 7,4% per oltre 40 ore.

L’aiuto nell’accudire i nipoti consiste principalmente nel far loro da baby sitter quando i genitori non ci sono (46,2% degli intervistati), nel riprenderli a scuola o accompagnarli nelle varie attività (43,3%), nel portarli al cinema o in altri luoghi di divertimento (9,4%) e nel portarli con sé in vacanza (7,9%). Alla domanda “pensi che i tuoi nipoti continueranno ad avere bisogno di te?” rispondono positivamente sei nonni su 10: il 53,6% è convinto che il principale supporto continuerà ad essere il lavoro di cura, mentre il 7,7% crede che si ritroverà di nuovo a dover dare una mano dal punto di vista economico.

La quasi totalità del campione intervistato, ovvero il 98,2%, ha completato il ciclo vaccinale contro il Covid-19, mentre l’1,4% ha avuto solo la somministrazione della prima dose. Tra le motivazioni che hanno indotto gli anziani a vaccinarsi c’è soprattutto il desiderio di sconfiggere la pandemia e tornare alla normalità (86,3% dei rispondenti), e in particolare la volontà di tornare a riabbracciare figli e nipoti (27,8%); il timore dei rischi legati al Covid ha pesato per il 21,3% del campione, la necessità di fornire un concreto aiuto ai figli e ai nipoti è stata una leva per il 14,4% e infine il consiglio del medico è stato determinante per il 9% del campione e quello dei familiari per il 4,3%.

Il contributo dei nonni alla vita delle famiglie e della società è da sempre al centro della ricorrenza istituita con Legge 31 luglio 2005, n. 159 proprio per sottolineare la centralità del loro ruolo. Quest’anno Senior Italia FederAnziani, che come ogni anno celebra la data del 2 ottobre in modo speciale, ha voluto sottolineare l’importanza di proteggere i nonni e supportarli anche nella cura della loro salute, un bene quantomai prezioso. «Per celebrare questa edizione della festa abbiamo scelto un messaggio centrato sull’importanza del prendersi cura dei propri nonni, e per i nonni prendersi cura anche di loro stessi, oltre che di figli e nipoti, in tre modi: vaccinandosi tutti contro il Covid e convincendo i propri cari a fare lo stesso, seguendo le cure del medico e monitorando la propria salute attraverso le visite e i controlli lasciati in sospeso durante la pandemia.

E infine se i nonni sono corsi a vaccinarsi per tornare alla normalità, per riabbracciare i nipoti e potersi di nuovo prendere cura di loro, è importante che il resto della società manifesti nei loro confronti lo stesso senso di responsabilità, vaccinandosi, per fare in modo che nessun nonno debba più rischiare la vita a causa del Covid» ha dichiarato il Presidente Senior Italia FederAnziani Roberto Messina. Un minuto di silenzio è stato dedicato alle oltre 130mila vittime della pandemia in Italia (prevalentemente anziani) e in particolare ai 500 tra medici, infermieri e operatori della sanità e non solo che in questi mesi hanno perso la vita nel loro lavoro dedicato agli altri e in particolare alla cura delle persone anziane.

Proteggiamo i nonni
Oggi in Italia sono 41.984.465 le persone vaccinate con ciclo completo, pari al 69.71% della popolazione. Mancano tuttavia all’appello oltre 3 milioni di over 50. Per questo è importante il richiamo al vaccino anzitutto per i soggetti fragili e per i senior, ma anche per tutti gli altri, perché solo col contributo di tutti la pandemia potrà essere arginata. Per quanto riguarda l’aderenza alla terapia, altro elemento fondamentale della strategia per promuovere la salute, Senior Italia dedicherà ad essa una campagna di awareness destinata a tutti i nonni d’Europa, che sarà presentata il 30 settembre in un evento online presieduto dal Vice Presidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo.

Quanto all’importanza di far ripartire le cure ordinarie, nella conferenza si è evidenziato come al momento in Italia si contino oltre 8 milioni di prestazioni sanitarie arretrate proprio a causa del Covid con un calo del 10% nelle nuove diagnosi, del 9% nei nuovi trattamenti, del 32% negli invii allo specialista, del 22% nelle richieste di esami (Fonte: IQUVIA- Osservatorio sull’impatto del COVID sull’accesso alle diagnosi e ai trattamenti). I ritardi ovviamente impattano soprattutto sulla salute dei nonni, costretti a interminabili attese per visite specialistiche, indagini diagnostiche e interventi, con importanti conseguenze in termini di diagnosi e cure tardive e aumentati rischi per la salute. Per questo Senior Italia si è attivata a favore dei nonni col il servizio gratuito Pronto Senior Salute, dedicato a tutti coloro che abbiano avuto un esame fissato dal CUP in tempi che non rispettano quelli stabiliti dal Piano Nazionale per le Liste d’Attesa. Attraverso il servizio la federazione sollecita le Asl a prendere in carico i pazienti entro i tempi dovuti.

 

 


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