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25 novembre 2024

Castelfranco

"Noi la Civica" chiede alla giunta un piano per la sicurezza e il decoro di parchi e giardini

Dopo l'episodio delle siringhe ritrovate al parco di via Verdi, il gruppo di opposizione sprona la maggioranza per un'azione programmatica di tutela del decoro delle aree verdi.

| Leonardo Sernagiotto |

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| Leonardo Sernagiotto |

Siringa ritrovata nel parco di via Verdi

CASTELFRANCO - Aveva suscitato lo sdegno e l’indignazione generale la foto postata sui gruppi social di una siringa, di quelle utilizzate per sostanze stupefacenti, recuperata da alcuni bambini nel parchetto del Quartiere Verdi, accanto alle “solite” bottiglie e altra spazzatura abbandonata.

Proprio il ritrovamento di un tale oggetto pericoloso ha spinto anche il gruppo consiliare “Noi la Civica” a interrogare la giunta comunale sullo stato delle aree verdi cittadine e a richiede a gran forza un piano per la sicurezza e il decoro di parchi e giardini, come ribadito dalla consigliere Serena Stangherlin: «Continuiamo a chiedere senza tregua che le aree verdi vengano sorvegliate, curate, pulite, che vengano sistemati gli accessi e l'illuminazione e che siano installati i cestini promessi ormai più di un anno fa ma ancora non pervenuti».

Prosegue Stangherlin: «In compenso, venerdì in Consiglio l’assessore Filippeto ha elencato una serie di aree verdi cittadine che finalmente vedono o vedranno sostituiti i giochi per bambini. Iniziativa certamente positiva e necessaria, visto lo stato pietoso in cui versavano e versano alcuni parchi e giardini; ma che va assolutamente completata con un “piano” che risponda ai problemi di sicurezza e decoro di questi spazi».

L’obiettivo è infatti quello che le giostrine non vadano presto incontro a vandalismi e danneggiamenti, o che non siano utilizzate perché la zona dove sono collocate risulta sporca, abbandonata o percepita poco sicura.

«Coordinandosi con associazioni, comitati, scuole, si devono studiare dei modi affinché i parchi (non solo quello di via Vedi) siano luoghi d’incontro, pienamente vissuti e valorizzati, anziché non-luoghi di degrado. Solo in questo modo si possono innescare comportamenti virtuosi per il rispetto degli spazi comuni e, prestando attenzione e investendo risorse, non solo allontanare determinati pericoli, ma provare a debellarli. Un luogo curato, accessibile e vivo crea comunità e, chissà, potrebbe contribuire al contrasto di tanta solitudine ed emarginazione, nonché di certe devianze di cui questi ritrovamenti sono sintomo evidente e allarmante» conclude Serena Stangherlin.

 


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Leonardo Sernagiotto

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