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16 agosto 2024

Treviso

NELLA MARCA SCUOLE FATISCENTI: LO DENUNCIA LOTTA STUDENTESCA

I consiglieri regionali dell’Idv interrogano la Giunta Zaia per sapere quante sono le scuole a rischio amianto

| Laura Tuveri |

| Laura Tuveri |

NELLA MARCA SCUOLE FATISCENTI: LO DENUNCIA LOTTA STUDENTESCA

TREVISO - Lotta Studentesca Treviso denuncia con forza le carenze strutturali e la necessità di manutenzioni di alcuni edifici scolastici della provincia. Il suo coordinatore, Alberto Nascimben, nel ritenere che nel 2010 sia infantile continuare con le varie guerre dei simboli politici all'interno delle scuole pubbliche, pensa, invece, che si debba fare urgentemente qualcosa per le strutture scolastiche.

“Come dei bambini che litigano per i colori, i nostri politicanti si danno battaglia per chi inserisce più simboli politici. Ma le scuole cadono a pezzi, non vi è il riscaldamento, sono totalmente fatiscenti – afferma Nascimben - eppure il signor Muraro, (il presidente della Provincia di Treviso, ndr) non pensa a questo, non pensa ai mezzi pubblici insufficienti, ma alle falci e martello in Toscana”. Lotta Studentesca è un movimento studentesco legato a forze di destra, ma totalmente indipendente dalla politica, è un gruppo attivo a livello nazionale in tutte le regioni.

A Treviso da circa 4 anni propone battaglie contro il caro-libri, contro la piaga sociale della droga, contro la riforma Gelmini. Il suo obiettivo è cercare di aiutare concretamente gli studenti nel difendere i loro diritti e far si che la scuola pubblica non sia solo fonte di risparmio e di tagli.

“Continueremo la nostra protesta contro la riforma Gelmini,vero scempio e morte dell'istruzione” afferma Nascinben e tornando alla questione della denuncia degli edifici fatiscenti, lotta studentesca afferma di non volere un'altra tragedia come quella di Rivoli, di non volere che la scuola diventi un bunker, in pratica di “non volere questa classe politica succhia soldi e corrotta”.

Nascinben elenca gli edifici scolastici più fatiscenti che ci sono in città: la succursale del Liceo Canova a Santa Bona, la succursale dell’ Istituto Duca degli Abruzzi a S. Pelajo e l’Itis Fermi, sempre a San Pelajo. “In generale – afferma l’esponente di Lotta studentesca - gli edifici fuori dalle mura cittadine sono quelli con maggiori carenze, in quanto la classe politica attuale cerca di mantenere in buono stato quelli nel centro storico cittadino mentre le succursali sono prive di riscaldamento adeguato, bagni, materiale di cancelleria e supporti informatici”.

Succursale del Duca degli Abruzzi, manifestazione di Lotta studentesca.

Nascinben mette anche in guardia rispetto all’annoso problema dell'eternit che secondo lui verrà alla ribalta nei prossimi anni, “quando ci si renderà conto dello stato pietoso degli edifici e dei controlli, non avvenuti, riguardo lo smantellamento dell'amianto solo per risparmiare soldi che sono andati nelle casse già pingue del comune.

Rispetto al problema amianto i tre consiglieri regionali dell’Italia dei Valori, Gustavo Franchetto, Antonino Pipitone e Gennaro Marotta, hanno presentato un’interrogazione per sapere dalla Giunta Zaia quante sono le scuole del Veneto a rischio amianto. “Quanti sono gli edifici scolastici nella nostra regione che sono compresi nelle 2.400 scuole indicate nel dossier del ministero della pubblica istruzione di cui parlava Rai 3 la scorsa settimana? La Regione dica quante sono le scuole venete costruite tra il 1961 e il 1980, quando si usava l’amianto in quantità.

Dobbiamo rassicurare i genitori sui rischi che corrono i loro bambini, gli insegnanti e il personale scolastico - affermano i tre dipietristi, non risparmiando le domande - chi farà i controlli, chi farà le bonifiche, quanti soldi ci sono per eliminare l’amianto dalle scuole venete e quanti anni saranno necessari?” Secondo il capogruppo Franchetto la Regione ha il dovere, morale innanzitutto, di fare chiarezza.

“Alla trasmissione “Articolo3” di Rai 3 che si è occupata della presenza di amianto negli edifici scolastici, la Regione Veneto non ha fornito nessun dato riguardo le nostre scuole a rischio”. Rincara la dose Pipitone, medico di professione: “Secondo un dossier riservato del Ministero – ricorda - 2.400 scuole italiane sono ancora a rischio, con amianto sui tetti, nelle palestre, nei muri. Duemilaquattrocento scuole su 41.902 edifici scolastici nella penisola. Vuol dire che in cinque scuole su cento, ogni mattina, alunni, insegnanti, personale non docente corrono il rischio di ammalarsi di asbestosi, carcinoma polmonare e mesotelioma.

Al Nord si tocca il picco più alto: il 10 per cento degli edifici sono a rischio. In Veneto quale è la percentuale?”. I tre consiglieri dell’IdV ricordano che in Italia l'impiego dell'amianto è stato vietato dalla legge nazionale n. 257 del 1992.

 


| modificato il:

Laura Tuveri

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